Visto l’aggravarsi delle condizioni epidemiologiche legate al covid nell’Istituto penitenziario reggiano, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil della Polizia Penitenziaria hanno incontrato ufficialmente il Prefetto e il Sindaco di Reggio Emilia per rendicontare la gravissima situazione dei contagi esplosa all’interno del Carcere, sia tra i detenuti sia tra gli agenti.
Ad oggi i contagi sono arrivati quasi a quota cento tra i detenuti ( di cui otto con patologie psichiatriche), per sei dei quali si è dovuti ricorre al ricovero ospedaliero; mentre tra gli agenti ad oggi si contano oltre venti contagiati e altrettanti in isolamento fiduciario, con gravi ripercussioni sulla gestione organizzativa, lavorativa e di sorveglianza all’interno del carcere.
Sia il Prefetto che il Sindaco hanno condiviso con i rappresentanti sindacali la preoccupazione per la grave situazione che si è venuta a creare, ed hanno assicurato massima attenzione e massimo impegno, per quanto di loro competenza, in merito all’evolversi della situazione ed alle azioni da mettere in atto per il contenimento dei contagi.
Le Organizzazioni Sindacali hanno poi evidenziato i limiti e le problematiche che si sono verificate a livello organizzativo, in particolare a causa dell’assenza di disposizioni chiare e di protocolli di intervento, come anche per i ritardi nella fornitura di dispositivi di protezione individuale adeguati ad affrontare la situazione.
“Ulteriori criticità che si sono evidenziate – sottolineano Fp Cgil, Fns Cisl e Uil Pa – riguardano la mancanza (già da tempo segnalata), di un’adeguata organizzazione della presenza sanitaria in carcere, con particolare riferimento alla presidio di dirigenti sanitari che possano efficacemente mettere in pratica i protocolli e le disposizioni che l’Asl ha predisposto per contenere i focolai”.
“Esprimiamo soddisfazione per l’attenzione mostrata da Sindaco e Prefetto nel cogliere le istanze rappresentate e per l’impegno a fare tutto quanto loro possibile per affrontare questa grave crisi sanitaria, sia in merito all’organizzazione interna, alla tutela della salute e della sicurezza del personale e dei detenuti, sia in merito alla messa in atto di rapidi protocolli di intervento per scongiurare la crescita ulteriore dei contagi – concludono – . L’obiettivo è di evitare il rischio che in caso di mancato contenimento, per le dimensioni ed il numero di persone che ruotano quotidianamente intorno al carcere di Reggio Emilia, i focolai possano diventare un potenziale ulteriore rischio anche per la salute pubblica al di fuori della struttura detentiva. In quest’ottica, si è condivisa anche la necessità di accelerare rispetto alla somministrazione dei vaccini per tutelare coloro che non si sono contagiati”.
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