“Rispettiamo profondamente il disagio e le preoccupazioni dei soci della cooperativa San Prospero, ma non accettiamo arbitrarie e fuorvianti interpretazioni rispetto agli impegni assunti da un’organizzazione che da mesi ha messo nero su bianco le sue proposte (ben diverse da quelle descritte dai soci stessi) senza avere alcuna risposta; un’organizzazione, oltretutto, che anche prima che si determinasse la messa in liquidazione della cooperativa d’abitazione si è impegnata in modo rilevante per sostenere la sua capacità di far fronte agli impegni con tutti i fornitori e con i soci prestatori”.
E’ questa la puntualizzazione che viene da Confcooperative rispetto al resoconto fornito da Federconsumatori a proposito del confronto tra la centrale cooperativa, l’organizzazione sindacale e alcuni soci della cooperativa San Prospero, finita in liquidazione coatta all’inizio del 2016.
“Già nel 2015 – spiega Confcooperative -,chiedendo doverosamente il consenso a quegli organi che rappresentano tutte le nostre imprese e 55.000 soci – misero in atto un intervento straordinario a favore della San Prospero, che consentì di alleggerire la sua situazione debitoria e determinò la possibilità di rimborsare ai soci il 25% dell’autofinanziamento totale, interessi inclusi”.
“Nel giugno scorso – sottolinea la centrale di Largo Gerra – abbiamo presentato al presidente della Provincia (cioè nella sede di interlocuzione scelta da Federconsumatori) una proposta d’intervento che consentirebbe ai soci di recuperare un ulteriore 40% del capitale ancora giacente nella cooperativa, al netto degli interessi”. “Ecco perché – prosegue Confcooperative – è inaccettabile che Federconsumatori e i soci parlino di un 8% e di “insulto alla miseria”, quando la nostra proposta (aggiuntiva, ripetiamo, all’intervento del 2015) è assai più rilevante”.
“Per quanto nella solidarietà non sussista affatto il principio che ciascuno deve dare quanto l’altro, ma ciascuno dà quanto gli è possibile – osserva Confcooperative – i nostri interventi risultano anche in linea con quanto avvenuto in altre situazioni analoghe richiamate da Federconsumatori”.
“Pur esprimendo rammarico per una descrizione dei fatti che non corrisponde affatto al reale e rilevante di un’organizzazione e di una cooperazione che si è sempre fatta carico di interessi dei soci che altri tipi d’impresa hanno completamente ignorato in situazioni di crisi – conclude Confcooperative – confermiamo a Federconsumatori e ai soci la disponibilità al dialogo, auspicando il ripristino di un clima in cui prevalgano gli elementi di verità, lo spirito di collaborazione e una corretta valutazione di proposte che non dobbiamo affatto formulare entro il 31 dicembre, ma giacciono da mesi sul giusto tavolo in attesa di una risposta”.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...