Sono d’accordo con quell’educatore secondo cui i cosiddetti “maranza” hanno essenzialmente bisogno di coccole. Tutti abbiamo bisogno di coccole, di essere nutriti, educati, accolti e benvoluti. Come gli esseri umani, in linea di massima, e non solo quelli. Forse qualcuno o qualcuna desidera sentirsi giudicato, spesso maltrattato, senza sentirsi a casa, senza lavoro, senza soldi?
Arrivano rischiando la vita su un barcone pagando gli scafisti con i risparmi della famiglia d’origine, cercando riscatto in un altro mondo, cercando fortuna per sé e frequentemente per chi è rimasto a casa. In maggioranza provengono da una base islamica, guardano alle ricchezze dell’Europa e dell’Occidente come a una sciagura epocale toccata a loro e non ad altri. Guardano le ragazze e le donne italiane, come vivono e come vestono, come a un insulto alla propria fede. L’Islam, anche quello cosiddetto moderato o terrorista, non accoglie l’emancipazione femminile. La donna deve vivere a casa, essere sottomessa al maschio padrone e occuparsi dei figli. Insieme agli uomini la donna non può nemmeno pregare, perché l’energia femminile potrebbe distrarre gli ormoni del maschio dalla purezza della fede.
Si dice: i maranza spacciano droga, sono tendenzialmente violenti, rubano, non si vogliono integrare nella nostra società. Per una vasta parte di essi è così. Soprattutto i più giovani. Una prima generazione oggi anziana o comunque adulta si è generalmente integrata, lavora, ha spazio sociale soprattutto in alcuni paesi della provincia. Chi non lavora occupa gli spazi lasciati liberi dagli italiani. Di norma, le stazioni ferroviarie. Oppure il centro storico. Almeno metà del centro storico, quella a nord della via Emilia, è già a prevalenza nordafricana.
Ho amici che vivono in viale IV Novembre, come ancora molti italiani spesso anziani che non hanno i mezzi o la forza per trasferirsi altrove (un tempo la zona era di pregio: oggi il valore di quegli immobili è ridotto del 90%). Mi raccontano dell’attività di spaccio permanente, a qualsiasi ora del giorno e della notte. I due-tre gradini che separano di norma il marciapiedi dall’ingresso fungono da pratica base solida per confezionare le dosi: in prevalenza cocaina mischiata a chissà cosa, ma anche fumo, pasticche sintetiche, schifezze di ignota provenienza. Un regolare esercente pakistano si è comprensibilmente stufato e ha preso a cospargere i gradini e i tratti di marciapiede attorno al suo negozio di una striscia di sostanza irritante, cosicché riesce a tenere lontani gli spaccini. Chi vive in quei palazzi ha solo il problema di non scivolare, perché i gradini diventano come piste di ghiaccio. Ma è sempre meglio che non riuscire a passare perché lo spazio è occupato dai maranza fatti o ubriachi, o appunto dediti allo spaccio.
Giro spesso in centro, ci sono nato e vi ho sempre vissuto. Sono stato fortunato a crescere in una Reggio mediamente ricca, piena di fiducia nel futuro, condivisa equamente tra giovani e anziani, dove comprarsi una bella camicia non di fast fashion era alla portata di tutti, dove per uscire la sera e divertirsi vi era solo l’imbarazzo della scelta, e i problemi che qualcuno ti aggredisse per rubarti l’orologio erano solo fantasie da cinema.
Penso ancora che abbia ragione l’educatore: non aiuti i maranza con la polizia, li educhi attraverso le coccole.
Ma c’è un problema: non molti sono disponibili a coccolare un maranza. E pochissimi italiani accettano il razzismo al contrario. Poiché, non illudetevi, cari compatrioti: la cultura che si accompagna all’Islam non è affatto occidentale, laica, tollerante, progressista, femminista, disposta a integrarsi. Per quanto costi alle nostre coscienze bene educate all’accoglienza, all’inclusione, alla benevolenza come atteggiamento interiore, occorre rileggere la tanto negletta Fallaci.
Con l’Islam c’è un problema. Ad esempio, lo scempio avvenuto nella chiesa di San Giacomo è solo un antipasto di ciò che avverrà tra pochi anni. Meno anni di quanto immaginiate. Guardate la demografia, guardate al Mire che tra poco sarà pronto, guardate a quanto siamo critici con la Chiesa cattolica e quanto invece siamo aperti ai valori di una religione che in qualche decennio pretenderà la sua quota di controllo nel potere a Reggio Emilia.
Continuiamo a temere i fascisti, un secolo dopo, e non vediamo arrivare le masse che sottometteranno i nostri nipoti e pronipoti.
Bell’editoriale non c’è che dire, con una piccola pecca, non è di coccole che hanno bisogno questi delinquenti (chiamarli maranza è fuorviante e dà loro una connotazione di corpo sociale che non va concessa) ciò che serve è la punizione, da che mondo è mondo l’unica dicotomia presa a riferimento per gestire i rapporti fra gli uomini è quella del premio/punizione. Attraverso questa etica si sono sempre regolate e tuttora si regolano tutte le strutture sociali che intendono sopravvivere, in ogni continente e da sempre. Quanto affermato da questo sedicente mediatore attiene ai triti e tristi sociologismi gauche caviar che evidenzia la discrepanza tra l’apparenza e la realtà, comprendendo ogni aspetto delle devianze sotto la regola, mai scritta, della comprensione e della tolleranza guardandosi bene dal giudicare e ancor meno punire. Qui c’è poco da comprendere, questo è odio verso la nostra società (che però viene usata per i loro comodi) che va represso e incanalato attraverso il lavoro e lo studio.
Come già fatto notare Sotttomissione di Houellebecq è profetico di una società votata al suicidio e alla resa ove a comandare sarà la sharia.
Una vera distopia ben peggiore di quelle immaginate da Zemiatin e Huxley. E di questo solo noi siamo responsabili. Avremo presto le nostre no-go-zone ( in viale IV Novembre, via Turri e via Eritrea ci sono i prodromi) sul tipo di quelle in Belgio, già islamizzato, le nostre sharia Court come in Inghilterra e altre taharush gamea in cui le nostre donne saranno accerchiate e molestate, è già successo ricordate? Colonia nel 2016, fatti simili anche ad Amburgo, oltre che a Zurigo, Salisburgo, Helsinki, Milano. E noi ci lasciamo anche chiamate pezzi di m…. confidando nel “diacolo”!
Questi hanno bisogno di coccole perché non sono felici?
“ Non sono felici a Gaza, Non sono felici in Egitto. Non sono felici in Libia. Non sono felici in Marocco. Non sono felici in Iran. Non sono felici in Iraq. Non sono felici nello Yemen. Non sono felici in Afghanistan. Non sono felici in Pakistan. Non sono felici in Siria. Non sono felici in Libano.
E allora dove sono felici?
Sono felici in Australia, in Inghilterra, in Francia, in Italia, in Germania, in Svezia, negli USA e in Canada, in Norvegia. Sono felici in quasi tutti i paesi che non sono islamici! …e chi accusano?
Non l’Islam, non la loro leadership, o essi stessi, ACCUSANO I PAESI IN CUI SONO FELICI e vogliono cambiare i paesi in cui sono felici per farli essere come i paesi da cui provengono, dove essi sono infelici. “
Ci si può chiedere chi abbia mai scritto una filastrocca simile. ebbene si tratta di un pakistano, quindi, in linea assai più che teorica, profondo conoscitore della realtà in cui vive, si tratta del Dr. Farrukh Saleem.
Cerco sempre di contenermi, di non esprimermi senza filtri. Sarei troppo duro e violento. Non voglio esserlo. Cerco di essere il più politicamente corretto possibile e quindi di esprimere pacatamente un’opinione sulla città delle persone (che meraviglia). La mia opinione è: sono cacchi vostri. Li avete voluti? Teneteveli stretti. Vicini vicini. Sì che li avete voluti. E foraggiati. Quante volte vi ho visto dare gli spiccioli alla Caserma Zucchi, davanti al Conad, davanti a qualunque esercizio commerciale, il carrello della spesa.. potrei continuare altri 1000 caratteri. Questo per dire che i reggiani sono parte del problema. Tolleranti, perbenisti, terzomondisti, antifascisti. Se questo è il risultato, cari amici miei.. ora raccogliete quello che avete seminato. Con affetto.
Oggi ho assistito in via Casali, all’incrocio con Viale Olimpia, a una aggressione, anzi un agguato, da parte di un manipolo di gentiluomini nordafricani. Uno di loro è sceso dall’auto e ha letteralmente preso a bastonate un suo compatriota in bicicletta (elettrica) che è stata scaraventata in mezzo alla strada con le macchine che passavano. Non contenti hanno spruzzato nell’aria spray al peperoncino che mi ha causato per molti minuti difficoltà respiratorie e tosse. Ho segnalato tutto ai Carabinieri, ero paralizzato dal terrore.
Città delle persone
…..gia’ il fatto che avessero una bici elettrica denota una grande attenzione al green…..quindi non vedo dove stia il problema….sicuramente stavano animatamente discutendo su chi di loro era piu’ inclusivo ed accogliente e poi le cose si sono scaldate…pero’ non ne percepirei un dramma..basterebbe che si convincessero questi nuovi italiani a intraprendere dei percorsi di inserimento nei mirabolanti programmi che i ns bravi amministratori hanno pensato per loro, per renderli cittadini piu’ cittadini di tutti….
Giovanni, ma poi si è attivato con le coccole? Sennò è inutile lamentarsi.
Condivido ogni parola.
Sempre secondo il medesimo “educatore”, intervistato da Telereggio, adulti Reggiani non dovrebbero reagire né risentirsi essendo provocati e apostrofati col simpatico “Reggiani di m***a!”…e non è stata la prima volta, fuori dal luogo di charme “I Petali”.
Pertanto, per la legge del contrappasso, ci aspettiamo che anche queste bande di diversamente Emiliani non si offendano e neppure dovrebbero risentirsi se dovessimo chiamarli “magrebini di m***a!”, giusto?!
Oggi, 5 Marzo, il Resto del Carlino edizione di Reggio riporta la lettera di una madre di un ragazzo di 15 aggredito ieri in autobus (da Porta Castello) da due ragazzi stranieri; fortunatamente la reazione di due signore e dell’autista del mezzo ha interrotto l’aggressione; lo studente reggiano ha rimediato un taglio ad un labbro e contusioni al volto…
Insicurezza “percepita”?
Scorrendo le cronache locali, valutate chi siano i protagonisti degli episodi di bullismo più schifosi, aggressioni, scippi, prepotenze e moleste varie…la risposta è univoca.
I maranza sono come i teletubbies…tante coccole
Sono d’accordo con l’analisi, ma la causa di questo atteggiamento sballato è che noi abbiamo abbandonato le nostre radici, e la linfa che le ha sempre attraversate, che è la fede cattolica. Quella vera però, non quella della ong Chiesa cattolica odierna.
Grazie, Nicola.
Grazie per il punto della situazione che tieni, nonostante tutto.
Grazie per il coraggio e l’esempio di poter esprimere la propria opinione in una città dove i perbenisti di facciata vanno per la maggiore.
Grazie per la schietta sincerità e tenacia nel credere in una città che sta implodendo per i troppi problemi.
Grazie per i toni, che non risultano mai volgari o scadenti.
GRAZIE. Con sincerità e stima, dal più profondo e intimo sentimento.
Direttore, vorrei erigere in suo onore un monumento equestre in Piazza Martiri.
Lei, libero pensatore, con gli occhi ben spalancati sulla realta’ e non foderati di prosciutto….
Personalmente il problema lo ho visto negli anni, lo percepisco perfettamente ed ho enorme dispiacere che mio figlio pre adolescente ne subira’ le conseguenze, perche’ comunque la nostra societa’ sta spianando sempre piu’ la strada perche’ tutto questa accada….Ogni pensiero critico a riguardo viene stigmatizzato o al peggio non capito per nulla…..circondati come siamo da nostri concittadini “dormienti”….anzi insognati proprio.
Direttore si candidi a Sindaco. Ne abbiamo bisogno.
Condivido. Grazie.
Articolo esemplare: bravo direttore per il coraggio e la chiarezza !
É sufficiente leggere il libro di Michel Houellebecq ‘Sottomissione’ per comprendere il futuro prossimo.
e’ un testo che andrebbe fatto imparare con il “metodo Ludovico” ai nostri concittadini insognati dormienti accoglioni
anche I NUOVI BARBARI di Giulio Meotti è un testo che ha spunti e analisi interessanti…..