Centri estivi, in Emilia operative 2.600 strutture

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Un ritorno alla socialità per bambini e ragazzi che, dopo la chiusura forzata delle scuole a fine febbraio, non avevano più potuto incontrare amici e compagni per mesi. Al tempo stesso, un importante sostegno per la conciliazione dei tempi lavoro-famiglia dei genitori, alle prese in molti casi con il ritorno all’attività lavorativa in presenza: ai tempi del post Covid, i centri estivi dell’Emilia-Romagna fanno la loro parte nell’offerta regionale del welfare, mentre si lavora già alla riapertura in sicurezza delle scuole a settembre.

Da Piacenza a Rimini sarebbero infatti 2.600 i centri attivi in quest’estate 2020, con 70.000 bambini e ragazzi coinvolti. A stimarlo è Anci Emilia-Romagna, a partire da un questionario a cui hanno risposto fino ad ora 159 dei 328 Comuni della Regione, con una copertura di 2,7 milioni di abitanti, pari al 60% del totale degli emiliano-romagnoli.

Centri estivi, dati sulla riaperturaLe anticipazioni del sondaggio svolto dall’Associazione dei Comuni, in attesa della rilevazione ufficiale che svolgerà la Regione a fine estate, delineano un quadro di piena operatività. Nei 159 Comuni presi in esame, i Centri aperti sono 1.682, con 46.630 iscritti. La fascia di età più partecipe è quella degli alunni della scuola primaria e secondaria: a frequentare i 931 centri estivi a loro dedicati sono 28.800 tra bambini e ragazzi, di cui 21.122 sono allievi della scuola primaria, 7.093 alunni della scuola secondaria di primo grado e 585 ragazzi della scuola secondaria di secondo grado. I centri estivi per la scuola per l’infanzia operativi sono 499, con 13.000 bambini iscritti, mentre tra i più piccoli, nella fascia di età 9-36 mesi, i centri sono 252 con 4.830 frequentanti: 330 hanno meno di un anno (tra i 9 e i 12 mesi), mentre 4.500 hanno tra gli uno e i tre anni.

Come da decreto regionale, i centri estivi hanno potuto riaprire l’8 giugno, ma il calendario si è poi differenziato a seconda delle fasce d’età e dei territori. Per le scuole d’infanzia in prevalenza il primo giorno è stato il 22 giugno e si proseguirà fino al 14 agosto, con alcuni aperti però fino all’11/12 settembre, mentre per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie la maggior parte dei centri ha aperto il 15 giugno e continuerà l’attività fino a metà agosto o inizio settembre. Per i centri dedicati ai bambini dai 9 ai 36 mesi, il 10% ha riaperto dal 22 giugno, i restanti invece hanno avviato le attività tra il 6 e il 7 luglio.

Nel protocollo recepito dal decreto del 1° giugno per la riapertura in sicurezza, il filo conduttore comune delle regole e dei requisiti messi a punto è garantire la massima tutela della sicurezza e della salute di bambini, ragazzi, educatori e familiari. Fra le principali misure previste e da adottare: attività da svolgersi preferibilmente all’aperto, bambini e adolescenti organizzati in piccoli gruppi e seguiti sempre dagli stessi educatori senza mescolanze tra gruppi, entrate e uscite scaglionate, triage all’ingresso, attenzione ai contatti, pulizia e disinfezione costante degli ambienti e dei materiali.

A supporto delle attività dei centri estivi la Regione ha previsto una formazione in merito alle norme igienico sanitarie, sui temi della prevenzione di Covid-19, nonché per gli aspetti di utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: a tale formazione hanno aderito migliaia di operatori.

Per quanto riguarda la gestione, il 49% dei centri (830) è a gestione privata, il 19% (316) a gestione pubblica mentre il 32% (536) è affidato al terzo settore.

La Regione in aiuto alle famiglie per pagare le rette

Quest’anno, per il terzo anno consecutivo, la Regione Emilia-Romagna ha confermato il bonus economico alle famiglie, veicolato tramite i Comuni, per sostenere i costi delle rette di frequenza dei Centri estivi aderenti al progetto. Lo stanziamento di 6 milioni di euro, provenienti dal Fondo sociale europeo, rientra nell’obiettivo di conciliare i tempi lavoro-famiglia, e prevede un contributo alle famiglie con nati dal 2007 al 2017 (quindi dai 3 ai 13 anni) e reddito Isee entro i 28.000 euro. A supporto della riorganizzazione in sicurezza dei centri estivi sono arrivati ai Comuni della Regione Emilia-Romagna anche quasi 10 milioni di euro stanziati dal Governo con il Decreto Rilancio.