C’è l’influenza, previsti dai 4 ai 5 mln di casi

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Dopo esser scomparsa l’anno passato, grazie a un ‘galateo socialè anti-Covid che ha frenato anche la circolazione anche di altri virus respiratori, l’influenza potrebbe ritornare a colpire il prossimo inverno, approfittando della ripresa della di movimenti e attività. La prossima stagione influenzale, secondo il virologo dell’Università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, “potrebbe essere di media intensità, con un numero compreso tra 4 e 6 milioni di casi”. Insomma, “probabilmente non sarà una stagione pesantissima, come le ultime che precedettero il disastro del Covid, ma questo dipenderà anche da quanti si vaccineranno per l’influenza”. E proprio per scongiurare il rischio di twin epidemics, o di una doppia epidemia, l’immunologo della Casa Bianca Anthony Fauci, invita alla somministrazione simultanea della vaccinazione contro l’influenza e di quella anti Covid-19.

Con gli sbalzi termici e la maggior permanenza in luoghi chiusi che caratterizzano l’arrivo dell’inverno, spiega Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano, “dobbiamo attenderci, oltre alla crescita di casi di Covid, anche un nuovo rialzo della circolazione di infezioni respiratorie, inclusa da virus influenzale”. Lo scorso anno l’influenza non si è vista in Italia e anche l’estate passata, nell’emisfero australe, non c’è quasi stata circolazione. Questo, precisa l’esperto, “grazie all’utilizzo del nuovo ‘Galateo socialè che il Covid ci ha insegnato: distanziamento sociale, mascherine, lavaggio mani, areazione degli ambienti”. Tuttavia, queste attenzioni, che sono stati nei mesi passati molto stringenti, “potrebbero diminuire nel tempo, causando così anche una maggior circolazione di diversi virus”.

La conferma arriva dai medici di famiglia. “Se è vero che lo scorso anno il virus dell’influenza non ha circolato, quest’anno può ricominciare a camminare sulle gambe delle persone che hanno ripreso a spostarsi e a viaggiare”, spiega Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), che lancia un appello: “I 19 milioni di vaccini antinfluenzali che le regioni hanno prenotato, vanno somministrati”. E questo, precisa Anthony Fauci, si può fare senza rischio anche insieme alla terza dose contro il Sars-Cov-2. “Ciò che conta è solo fare entrambe le immunizzazioni appena possibile – ha dichiarato il celebre immunologo alla Cnn – e se ciò significa farsi fare un’iniezione in un braccio e l’altra, allo stesso momento nell’altro, non c’è nulla di male». Anzi «è probabilmente l’opzione più conveniente”.