Mentre il sindaco di Reggio Marco Massari prova a ricucire i rapporti con Max Mara Fashion Group e con il suo presidente Luigi Maramotti, dopo lo “strappo” consumatosi all’improvviso con il gruppo imprenditoriale, che ha annunciato a sorpresa la decisione di abbandonare il progetto del cosiddetto “Polo della moda” che sarebbe dovuto nascere a Mancasale, nell’area dove un tempo erano attive le Fiere di Reggio, il Partito democratico reggiano prova a fare quadrato attorno al primo cittadino e alla giunta comunale.
“Apprendiamo con rammarico – hanno messo nero su bianco il segretario provinciale del Pd Massimo Gazza e la presidente Roberta Mori – la decisione unilaterale di Max Mara Fashion Group di non proseguire con il progetto del Polo della moda: una scelta che interrompe un percorso al quale il Comune di Reggio ha garantito il massimo impegno, portando a compimento con serietà e responsabilità il Piano di attuazione di interesse pubblico (Paip), approvato con voto favorevole del consiglio comunale”.
“Le discussioni sviluppatesi in quell’ambito, anche quando animate, rientrano nel normale esercizio del dibattito democratico e non sono riconducibili alla responsabilità della giunta”, secondo Gazza e Mori: “Consapevoli del valore creato dal gruppo Max Mara nel territorio sino a oggi, e disponibili ad attivarci affinché prosegua la proficua collaborazione in essere da 75 anni, resta il fatto che l’amministrazione ha onorato fino in fondo il proprio ruolo, accompagnando e sostenendo un progetto di rilevanza strategica per la città”.
“Siamo convinti che la costruzione di una città proiettata verso il futuro si fondi su un dialogo solido e costruttivo tra istituzioni e investitori. La politica ha il dovere di tutelare e promuovere queste relazioni, valorizzando chi sceglie Reggio per fare impresa e innovazione, nel pieno rispetto dei diritti e della dignità del lavoro”.
Il Partito Democratico di Reggio, hanno concluso Gazza e Mori, “conferma il proprio impegno a favorire il dialogo e la cooperazione tra tutte le forze sociali della città, nella convinzione che attraverso una responsabilità condivisa sia possibile costruire una nuova visione e un futuro migliore per l’intera comunità. Sono questi i valori che da sempre guidano la nostra azione politica, profondamente radicati nella storia e nell’identità reggiana”.
Questo sindaco se ne deve andare , DOPO UNA GESTIONE A DIR POCO DILETTANTESCA , il danno d’immagine e reputazionale è così alto che non si giustifica in nessun modo.
Eh il PD è qui a racconta ” balle” a mo di propaganda di sostegno.. IL PROSCIUTO NEGLI OCCHI hanno questi. !!!
Credo che non sia da considerare l’operato del Comune Reggiano verso il Maramotti Group. Infatti altre holding di famiglia non si sono mai avvicinate ai mannelli politici comunali. Le fiere potevano servire, avete venduto i diritti a Parma ?
Andiamo in pace. La transumanza dovra’ cominciare.