Continuano, anche da parte della Polizia provinciale di Reggio Emilia, i controlli per il rispetto delle misure introdotte per contrastare la diffusione del virus Covid-19. L’attività di verifica degli spostamenti – svolti in collaborazione in particolare con i carabinieri e con il coordinamento della Prefettura – ha portato ieri mattina alla doppia denuncia di un sessantenne di Carpineti che si era allontanato dalla propria abitazione per addestrare tra campi e boschi i propri segugi da caccia. Attività questa che – così come la caccia, la pesca e la raccolta dei funghi o degli altri prodotti del sottobosco – non solo non è consentita a causa delle prescrizioni per l’epidemia da Covid-19, ma sarebbe vietata anche in tempi normali in base al calendario venatorio. L’addestramento è infatti nocivo per la fauna selvatica, che si trova nel delicato periodo riproduttivo, in quanto i cani potrebbero danneggiare le covate o le cucciolate indifese o indurre aborti da stress nelle femmine gravide eventualmente inseguite.
Nonostante questo duplice divieto, da alcuni giorni era stata segnalata la presenza, nella zona di Bera di Carpineti, di una persona che si aggirava con dei segugi tra campi e boschi. Ieri mattina, con l’ausilio anche di un’auto civetta, è così scattata l’operazione della Polizia provinciale, che ha portato alla denuncia dell’uomo, nonostante questi abbia cercato a lungo e in tutti i modi, confidando nella vastità e nella perfetta conoscenza del territorio naturale, di sottrarsi al controllo.
Per l’irresponsabile carpinetano, oltre alla denuncia per addestramento abusivo di cani, anche quella, ben più grave, per inosservanza del divieto di spostamento ai sensi delle norme sul Covid-19. Ed un’ulteriore sanzione per essersi messo alla guida della propria macchina senza nemmeno avere con sè la patente.
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