Capo della Lega a Carpi: selfie e contestazione

salvini_art

“In Prefettura a Roma c’è un piano sgomberi che viene seguito in modo oggettivo: prima gli stabili pericolanti, poi quelli degli stabili sottoposti a procedimento giudiziario. Insomma tutti quelli che devono essere sgomberati: abusivi, destra, sinistra, sopra, sotto, italiani, stranieri, CasaPound, verranno sgomberati”.

Queste le parole del ministro dell’Interno Matteo Salvini intervenuto sugli stabili occupati dopo l’Elemosiniere del Papa ha tolto i sigilli al contatore della luce di un palazzo di Roma.

Ha continuato il ministro e capo della Lega: “Ovviamente uno ha delle priorità: se c’è un palazzo che rischia di crollare – ha detto Salvini a margine di un comizio a Carpi -, prima sgombero questo. I gesti dei cardinali non li commento. Occupare una casa è un reato e se tutti da domani si mettessero a non pagare più le bollette della luce, dell’acqua, del gas o del mutuo sarebbe il caos. Però ognuno fa quello che vuole”.

Pochi minuti prima che salisse sul palco Matteo Salvini, al comizio elettorale organizzato in piazza a Carpi, da un palazzo è comparso uno striscione. A piazzarlo è stato un giovane, salito sul tetto, con in mano un megafono per urlare slogan contro il vicepremier. Slogan incomprensibili dalla piazza. “Siete vecchi – ha detto Salvini cominciando il comizio -. A me non danno alcun fastidio striscioni, fischietti, o chi canta ‘Bella Ciao’, ma almeno siate intonati. Un sorriso allunga la vita, una cantata allunga la vita”. Dietro al palco e in fondo alla piazza, alcuni contestatori hanno cominciato a urlare “fascista, fascista” rivolto verso il segretario della Lega, interrompendo più volte il suo discorso. “Mi fa simpatia chi nel 2019 crede ancora nella bandiera rossa, nella falce e nel martello” ha proseguito Salvini invitando i contestatori a fermarsi a cantare dopo il comizio. “Alla fine ci vediamo e cantiamo insieme – ha detto -. Cantiamo ‘La Locomotiva’ di Guccini o ‘Un giorno insieme’ dei Nomadi… le so anche io”.