Anziani per De Franco

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Gira nelle chat del Pd reggiano un testo dal vago sapore sovietico nel quale, per sostenere la candidatura a sindaco dell’assessore De Franco, un gruppo di ex dirigenti postcomunisti afferma in sintesi che per amministrare il futuro di Reggio ci vuole un “giovane adulto” che sia nato dopo la caduta del muro di Berlino per consentire il protagonismo di chi sia nato negli anni Ottanta e Novanta.

Le firme sono in fase di raccolta ma la tirata è fatta: si dice che qui la sinistra ha sempre vinto perché “ha sempre trovato a ogni tornante del dopoguerra le idee innovative e le persone pronte” a “raccogliere le sfide sociali ed economiche” che via via si proponevano.
Gli estensori del documento si autodefiniscono “anziani” e “amministratori del secolo scorso”. Invocano le primarie, senza peraltro mai nominare il perimetro del centrosinistra, che su De Franco come su altri non è affatto allineato, e usano un tono elegiaco obiettivamente imbarazzante. Con una punta di disprezzo citano le candidature emerse sinora – da quattordici a otto e ora a due, forse, più o meno discusse “nelle segrete stanze” – e si esprimono come se la Reggio di oggi vedesse un Pd in versione Pci, col 99% del potere nelle mani, ma elettoralmente ridotto al 30%. Poi, oltre i confini della retorica da centro sociale cecoslovacco, sussurrano che “la sfida sarà quella di prospettare il futuro di chi, già adulto, ha ancora davanti a sé tutta una vita”. Roba da toccare ferro.

Il prospettatore, ovviamente, sarebbe l’assessore “giovane seppure adulto, già scappato una volta dal Pd per correre in Articolo Uno, dapprima amico di Luca Vecchi per guadagnarsene il favore e la poltrona, poi schleinista al congresso, da un anno in piena campagna elettorale personale sempre dall’ufficio assessorile. La smania con cui i fan del “giovane già adulto” lo caricano rende assai anomala questa campagna personalizzata dove, in carenza di argomentazioni di merito, si arriva a narrare di “talune personalità più fresche”, ove il concetto di freschezza meriterebbe di essere verificato nella condotta pratica dell’interessato e di questi vecchi-post-Vecchi i quali, dichiarando di pensare al futuro, pretendono in realtà di condizionare anche il presente.



C'è 1 Commento

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  1. Daniela

    Se Tarquini dovesse realmente candidarsi e l’avversario sarà Lanfranco è evidente la mossa del PD di “immolare” il giovane-vecchio assessore, che sarà ai posteri ricordato come il primo candidato sindaco della città a risultare perdente dal dopoguerra. Inutile il confronto fra i due.


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