Ancora in sofferenza l’export reggiano: -3,8% nel primo trimestre del 2025

treno merci stazione Reggio Emilia binari alto – FM

Dopo il calo del 6,5% registrato nel corso del 2024, continua la fase di sofferenza delle esportazioni reggiane. Secondo le analisi dell’Ufficio studi e statistica della Camera di commercio dell’Emilia su dati Istat, infatti, anche nei primi tre mesi del 2025 il segno dell’export provinciale è negativo: -3,8%, corrispondente a 128 milioni di euro in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente.

Tra il primo gennaio e il 31 marzo, l’export reggiano si è attestato complessivamente a quota 3,2 miliardi di euro, trainato al ribasso da quel settore manifatturiero che incide per il 99,2% sul totale e che ha perso il 4% rispetto al 2024.

Il dato negativo è in gran parte ascrivibile al comparto dei macchinari, che ha ceduto l’11,6% vedendo scendere i flussi commerciali verso l’estero da 1,260 a 1,114 miliardi; male anche il comparto metallurgico, con un calo del 4,9% del valore delle esportazioni (scese a 356 milioni).

Buoni, al contrario, i risultati del settore tessile: +5,5% e un valore dell’export di 646 milioni di euro. In crescita anche gli articoli in gomma, materie plastiche e prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi, che hanno visto aumentare le esportazioni del 4,2% (per un valore totale salito a 346 milioni); bene anche il comparto alimentare (+5,5%), con l’export del settore cresciuto a quota 204 milioni.

La flessione delle esportazioni reggiane ha riguardato tutti i continenti con i quali sono in atto gli scambi più consistenti: a partire dall’Europa, che ha assorbito beni per 2,353 miliardi (il 72,9% sul totale del primo trimestre dell’anno), evidenziando così un calo del 2,4% (58 milioni di euro in meno) rispetto al primo quarto del 2024. Ancora più consistente la diminuzione percentuale dei volumi verso il continente americano: -9,8%, calo che ha portato il valore trimestrale dell’export reggiano a 470 milioni – vale a dire 51 milioni in meno rispetto all’anno precedente. Negativo anche il dato dei flussi asiatici: -8,5%, per un totale trimestrale sceso a 263 milioni.

Il quadro delineato emerge ancor più chiaramente analizzando gli andamenti degli scambi con principali Paesi partner commerciali delle imprese reggiane: al primo posto si è confermata la Germania, che pure ha diminuito le sue importazioni del 5,8%; poi la Francia (-5,6%) e gli Stati Uniti, dove il calo degli scambi è stato decisamente più vistoso (-13%, pari a 50 milioni di euro in meno).

Segnali positivi, invece, sono arrivati da altri due Paesi che si collocano rispettivamente in quarta e quinta posizione nella classifica dei luoghi di destinazione delle esportazioni reggiane: la Spagna, infatti, ha incrementato del 4,9% i flussi, mentre la Polonia – con un +22,6% che si fa certamente notare – ha scavalcato il Regno Unito.



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