All’imprenditore reggiano Marco Gibertoni l’asta per le aziende Sicam e Werther

Marco Gibertoni imprenditore

Il 7 maggio, presso il tribunale di Bologna, si è svolta l’asta per la vendita delle due aziende Sicam e Werther International, 66 dipendenti totali e che nel 2024 hanno fatturato 13 milioni di euro. L’offerta migliore è stata quella presentata dall’imprenditore reggiano Marco Gibertoni, che ha riportato la proprietà in Italia dopo che le due aziende erano state in mano prima a Bosch e poi al fondo tedesco Stargate.

“Conosco Sicam e Werther da molti anni – ha detto Gibertoni – sono aziende storiche del territorio reggiano, con una storia industriale importante, ma sono anche l’esempio di come una multinazionale straniera possa comprare, stravolgere e poi rivendere imprese importanti senza tener conto né della loro storia né delle competenze dei dipendenti. Entrambe le aziende esportano gran parte del loro fatturato e hanno continuato a esportare e a fatturare anche durante la procedura concorsuale, un vero miracolo”.


Perché un miracolo?
Perché fatturare circa 13 milioni nel 2024 con una gestione in continuità fatta dai curatori del tribunale è una cosa che dimostra che i clienti continuano a credere nei prodotti delle due aziende, che nonostante tutte le difficoltà hanno continuato a produrre e vendere all’estero. A questo proposito ci terrei a evidenziare gli sforzi del team che ha curato la gestione durante la procedura concorsuale, in particolare il dottor Cecchini, e il sindacato, in particolare Davide Franco, che ha compreso che l’interesse dei lavoratori in questi frangenti difficili coincideva con la continuità del lavoro dell’azienda. Va anche evidenziato lo sforzo dei dipendenti, che non hanno mai smesso di credere nella possibilità di dare continuità alle loro imprese”.

Per lei parla la sua storia personale e imprenditoriale.
Da quando avevo vent’anni ho lavorato nelle aziende di famiglia che, con la prematura scomparsa di mio padre, ho poi gestito insieme a mio fratello. Da due anni, dopo la scomparsa di mio fratello, gestisco le tre aziende di famiglia (due operative, una a Mancasale e l’altra a Cadelbosco, più la capogruppo Gibertoni). 35 anni di lavoro mi hanno dato una conoscenza enorme del distretto meccanico che gravita intorno a Reggio.

Perché parla di distretto?
La forza di noi emiliani è dovuta ai distretti. Alla miriade di piccole imprese che possono fornire a una grande impresa tutti i pezzi che, assemblati, possono portare a confezionare il prodotto finito. La forza del distretto si basa sulla capacità e sull’efficienza di tutti i fornitori. Reggio rimarrà forte industrialmente fino a quando rimarranno tante imprese specializzate capaci di fornire parti di qualità. In parole povere, nel raggio di 50 km si può trovare tutto. Ecco, Sicam e Werther sono al centro di questo microcosmo industriale.

Rilevare due aziende in questo periodo di crisi è un atto di coraggio?
Per raggiungere un obiettivo bisogna crederci. Il momento è difficile, soprattutto per aziende che esportano in Europa, ma noi italiani siamo bravi a riemergere dalla crisi. Ma tutta la squadra dovrà crederci e dare il meglio! A cominciare dai dipendenti.

Qual è la ricetta?
Lavoro, lavoro, lavoro, poi un piano industriale e la costruzione di una squadra vincente con i dipendenti che dimostrano di crederci, dove tutti si aiutano e mettono il loro mattoncino; poi fornitori efficienti, innovazione di prodotto. Il prossimo 21 maggio Sicam e Werther saranno presenti ad Autopromotec, la fiera più importante del settore, con alcuni prodotti nuovissimi. Prima ancora di entrare, il team dei curatori ha ascoltato i nostri suggerimenti e quelli dei dipendenti e ha prenotato la partecipazione alla fiera. E sono state realizzate nuove linee di prodotto, esempio di un’azienda e di persone che guardano al futuro.



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