Perché si fa un conto alla rovescia? Per fare un tuffo nel mare, per partire in una gara di corsa, per spegnere le candeline sulla torta, per aprire i regali a Natale, per stappare lo spumante a fine anno, perché si è finito di aspettare. Il conto alla rovescia è la fine di un’attesa. L’attesa è tutta la vita che c’è tra un conto alla rovescia e l’altro.
Claudio Milani, con il suo “Racconto alla rovescia” in scena domenica 4 marzo, alle ore 16 (e in replica alle 17.45) al Teatro Ariosto per le Domeniche a Teatro ci svela la vita come un succedersi di attese, ovvero di tanti conti alla rovescia. E per rappresentarla in scena crea una storia che diventa un racconto alla rovescia. Un percorso di ricerca sulla fiaba, con nuovi linguaggi narrativi e scenici adatti e necessari, per parole e contenuti, a un pubblico di piccoli spettatori. La storia è animata da sistemi tecnici e da musiche originali che miscelano elettronica e sinfonica.
Arturo incontra la Morte. E la Morte gli consegna 6 doni. Per ogni dono c’è un conto alla rovescia. In ogni conto alla rovescia c’è qualcosa da imparare per diventare più grandi. E Arturo lo sa. Per questo apre tutti i doni: per scoprire tutte le meraviglie che nella sua vita sono state frutto di una attesa e per arrivare a contare, alla fine, non più alla rovescia.
Teatro Ariosto Domenica 3 marzo 2019, ore 16.00 e 17.45
Racconto alla rovescia
Claudio Milani
di e con Claudio Milani
scenografie Elisabetta Viganò, Armando Milani
musiche Debora Chiantella, Emanuele Lo Porto, Andrea Bernasconi
progettazione elettronica Marco Trapanese
luci Fulvio Melli
fotografie Paolo Luppino
poesia Paolo Ceccato
realizzazione teli Monica Molteni
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