Venerdì 18 novembre, alle ore 20.30, al Circolo Arci Pigal di Reggio Emilia (via Petrella 2) è in programma la proiezione del documentario-film “Julian Assange. Il prezzo della verità”, per conoscere e approfondire la vicenda umana e legale di Julian Assange – il giornalista d’inchiesta fondatore di WikiLeaks, che si trova incarcerato a Londra senza alcun processo e sta lottando per evitare l’estradizione negli Stati Uniti – e le implicazioni giornalistiche e sul piano dei diritti legate alla sua storia. La serata – promossa da una rete di soggetti formata da Movimento Free Assange Reggio Emilia, Iniziativa laica, Arci Reggio Emilia e Circolo Arci Pigal – sarà introdotta dal giornalista investigativo Alberto Nerazzini, autore di diverse inchieste sia per la RAI che per quotidiani e settimanali nazionali. Nel corso dell’appuntamento è inoltre previsto il contributo dell’europarlamentare Sabrina Pignedoli, che ha presentato la candidatura di Julian Assange al premio Sacharov per la libertà di pensiero 2022 (dove Assange si è collocato tra i tre finalisti), quale portavoce del gruppo di parlamentari che a Bruxelles si sta impegnando per la liberazione di Assange.
La mobilitazione a sostegno di Julian Assange sta crescendo in Italia e nel mondo e anche a Reggio Emilia si intensificano le iniziative e si allarga la rete dei soggetti coinvolti. Il fondatore di WikiLeaks si trova in carcere a Londra dal 2019 dopo aver trascorso i precedenti sette anni nell’ambasciata dell’Ecuador della capitale britannica. Su Assange pende una richiesta di estradizione da parte degli Stati Uniti, dove è accusato di spionaggio e altri reati per aver pubblicato nel 2010 oltre 600mila documenti riservati o segreti contenenti scomode verità, occultate come segreti di stato. Assange, qualora venisse processato e condannato, rischierebbe una pena detentiva molto lunga. Molte voci, compresa quella delle Nazioni Unite, hanno chiesto a gran voce la scarcerazione di Assange e la chiusura del caso, sottolineando le conseguenze drammatiche che una sua condanna potrebbe avere sul giornalismo nel complesso denunciando anche il deterioramento della salute di Assange
“Ricordiamo che Assange non è più un uomo libero dal 2010, da quando cioè ha pubblicato migliaia di file secretati che rivelavano al mondo crimini di guerra e altre gravissime violazioni dei diritti umani – spiegano gli organizzatori – Informazioni di evidente interesse pubblico, che nessuno ha mai smentito. Paradossalmente il giornalista sta pagando a caro prezzo l’aver svolto bene il suo mestiere, anteponendo a tutto, la verità, mentre i responsabili dei crimini svelati restano liberi e impuniti. Una situazione inaccettabile, di fronte a cui non possiamo restare indifferenti.
Ultimi commenti
peccato privarsi di cosi' tanta bellezza...lo Skyline di Cella non sara' mai piu' come prima.
Ma il Sindaco è la Giunta, non pensano a ridurre la spesa della complessa macchina comunale, lo stipendiopolo comunale è stato classificato come la maggior
Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...