Aeroporto di Bologna: “Penalizzati da mancati voli Covid-tested”

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L’amministratore delegato dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna Nazareno Ventola ha chiesto al Ministero della salute di autorizzare anche per lo scalo emiliano i voli Covid-tested, una procedura speciale (che prevede per tutti i passeggeri del volo un tampone molecolare nelle 48 ore precedenti alla partenza e un secondo tampone rapido una volta giunti a destinazione) che permette a chi arriva da destinazioni extraeuropee di non sottoporsi alla quarantena. Questi voli sono già stati organizzati coinvolgendo gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Malpensa, Napoli e Venezia, ma non Bologna.

“Ci siamo subito attivati – ha spiegato Ventola all’agenzia di stampa Ansa – per acquisire anche noi questa autorizzazione e abbiamo lavorato per mettere in campo le procedure necessarie per poter essere pronti. Sappiamo ufficiosamente che tutto è pronto, che l’ordinanza che ci riguarda è alla firma, però è fondamentale che questa arrivi il prima possibile. È anche un elemento competitivo, perché i viaggiatori che atterrando a Bologna sanno di dover fare la quarantena preferiscono ovviamente un altro aeroporto”.

Per l’aeroporto Marconi la questione riguarda in particolare il volo per Dubai, che era quotidiano in epoca pre-Covid ma che adesso ha una frequenza bisettimanale: “Questa attesa – ha sottolineato Ventola – ci mette in difficoltà anche con la compagnia, anche perché ufficiosamente abbiamo avuto tutte le garanzie, non abbiamo ricevuto nessun riscontro negativo, ma il tempo passa e il mercato cambia con grande rapidità. Questo volo è importante non solo per i passeggeri, ma anche per le merci per un territorio vocato all’export come quello nel quale operiamo. Non vogliamo essere polemici, però c’è un tema di sensibilità sui tempi che è bene sottolineare”.