Nidi, dalla Regione 25,5 milioni di euro per abbattere o azzerare le rette e rafforzare i servizi

nido infanzia

La Regione Emilia-Romagna ha confermato per il terzo anno consecutivo il progetto “Al nido con la Regione” per l’abbattimento delle rette (compresi micronidi e sezioni primavera per bambini dai 24 a 36 mesi di età) e ha stanziato per l’anno educativo 2021-2022 un totale di 25,5 milioni di euro approvando due provvedimenti: uno per completare l’erogazione di 18 milioni e 250mila euro per contenere e abbattere i costi delle rette d’iscrizione ai nidi; il secondo, da 7 milioni e 250mila euro, per consolidare le strutture educative pubbliche e private convenzionate con i Comuni e migliorarne la qualità attraverso il sostegno ai coordinamenti pedagogici territoriali e la formazione continua degli operatori.

Partito in via sperimentale nell’anno educativo 2019-2020, e riproposto nel 2020-2021, il progetto “Al nido con la Regione” tornerà a partire da settembre. Le risorse per finanziarlo sono state assegnate a tutti i 223 Comuni e alle Unioni dell’Emilia-Romagna sede di servizi educativi (pubblici e privati convenzionati) per la prima infanzia. Il budget finanziario assegnato a ciascun Comune è stato determinato sulla base del numero dei bambini iscritti ai servizi (indipendentemente dal Comune di residenza) nell’anno educativo 2019-2020, ultimo dato disponibile validato dai Comuni stessi.

Potranno usufruire delle risorse gli enti locali che faranno richiesta di finanziamento alla Regione entro il 3 settembre, accompagnata da un impegno formale a utilizzare i fondi esclusivamente per l’abbattimento delle rette di frequenza. La riduzione delle rette interesserà i nuclei familiari con un Isee massimo di 26mila euro, con risparmi più accentuati in casi di bambini con disabilità o residenti in un comune montano.

Sulla base degli iscritti per l’anno educativo 2019-2020, a livello provinciale le risorse sono state così suddivise: 5.114.585 euro ai Comuni dell’area metropolitana di Bologna, 2.914.613 euro a quelli della provincia di Modena; 2.482.124 euro a quelli della provincia di Reggio; 1.819.710 euro a quelli della provincia di Parma, 1.633.009 euro a quelli della provincia di Ravenna; 1.364.188 euro a quelli della provincia di Forlì-Cesena; 1.296.692 euro a quelli della provincia di Ferrara; 877.538 euro a quelli della provincia di Rimini e 747.536 euro a quelli della provincia di Piacenza.

Per quanto riguarda il resto dei fondi stanziati dalla Regione, gli altri 7 milioni e 250mila euro andranno direttamente a 235 Comuni e Unioni di Comuni per i 1.233 servizi educativi sulla base del numero di iscritti, che nell’anno educativo 2019-2020 sono stati in totale quasi trentaquattromila.

Le attività finanziate spaziano dalla gestione delle strutture sulla base degli standard qualitativi e di sicurezza fissati al funzionamento dei coordinamenti pedagogici territoriali, fino alla formazione degli operatori dei servizi educativi rivolti ai bambini più piccoli – da zero a tre anni, che comprendono i nidi d’infanzia e i servizi integrativi al nido (spazio bambini, centri per bambini e famiglie, servizi domiciliari e servizi sperimentali).

La gran parte delle risorse (6 milioni e 525mila euro) è finalizzata alla gestione e al consolidamento dei servizi per la prima infanzia: è previsto un incremento di 182.700 euro per gli iscritti ai servizi educativi dei comuni montani, e una quota aggiuntiva di 137.000 euro è assegnata sulla base del numero di bambini con disabilità. 725.000 euro sono invece destinati a sostenere la qualificazione dei servizi educativi, attraverso il coordinamento pedagogico territoriale (300mila euro) e la formazione permanente degli operatori (425mila euro).

A livello provinciale le risorse saranno così suddivise: 2.028.418 euro agli enti dell’area metropolitana di Bologna; 1.157.865 euro agli enti della provincia di Modena; 986.809 euro agli enti della provincia di Reggio; 721.977 euro agli enti della provincia di Parma; 650.075 euro agli enti della provincia di Ravenna; 540.660 euro agli enti della provincia di Forlì-Cesena; 517.333 euro agli enti della provincia di Ferrara; 347.921 euro agli enti della provincia di Rimini e 298.938 euro agli enti della provincia di Piacenza.