I sindaci reggiani, in occasione dell’assemblea di giovedì 14 dicembre nella sede della Provincia di Reggio, hanno sottoscritto il Patto straordinario per la legalità, uno strumento che, oltre ad alcuni impegni morali, fornisce anche alcune importanti indicazioni concrete. Si tratta di un atto volontario, che i primi cittadini sono stati chiamati a sottoscrivere a titolo personale: 32 di loro erano presenti all’assemblea, ma altri e altre hanno già fatto pervenire la propria adesione da remoto.
Con l’adesione al patto, i sindaci e le sindache si impegnano personalmente “ad applicare, difendere e innovare costantemente il sistema dei protocolli di legalità sviluppato di concerto con la Prefettura”, per “prevenire e combattere l’infiltrazione mafiosa sul territorio”, nonché a utilizzare “straordinarie cautele per la tutela dell’integrità delle amministrazioni comunali”, esigendo le dimissioni o l’astensione dai procedimenti decisionali da parte di amministratori o funzionari che siano interessati da interdittive o dall’esclusione dalle cosiddette white list, nonché da parte di chi sia stato colpito da provvedimenti per reati connessi alla criminalità organizzata, applicando dunque un forte “principio di precauzione” – pur nel rispetto delle norme vigenti.
Il patto prevede inoltre che si individuino “le migliori procedure per raccogliere e far pervenire segnalazioni dal territorio e dai sindaci su situazioni meritevoli di approfondimento”, che si offra “la più ampia e franca collaborazione alle forze dell’ordine, alla procura della Repubblica e alla Prefettura per le rispettive azioni di indagine, repressione e prevenzione del fenomeno mafioso sul nostro territorio” e che ci si attivi “sempre e in ogni caso, anche tramite l’ufficio legale convenzionato della Provincia, per valutare la proposta di costituzione di parte civile dei Comuni in caso di processi relativi a reati di mafia che riguardino il proprio territorio”.
“Non si tratta di un protocollo di legalità, che ha effetti amministrativi, ma di un accordo di principio generale, in cui si stabilisce una linea politica al di là delle appartenenze partitiche, con reggiana originalità”, ha chiarito il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro, coordinatore provinciale dell’Anci e delegato regionale per la legalità: “Lo abbiamo scritto alla luce delle esperienze che abbiamo attraversato in questi anni, mettendo nero su bianco impegni che vanno al di là delle norme e che dunque potevano essere assunti solo in questo modo”.
Contestualmente, i sindaci e le sindache hanno sottoscritto anche la nuova carta di Avviso pubblico, probabilmente il più avanzato strumento volontario di autodisciplina sui temi della lotta per la legalità, contro le mafie e contro la corruzione, che è stato di recente aggiornato in una nuova forma grazie a un gruppo di lavoro di esperti, giuristi, funzionari pubblici e amministratori locali.
L’adesione, ha sottolineato il presidente della Provincia di Reggio Giorgio Zanni, “ci impegna a promuovere i valori del patto e della carta all’interno delle nostre amministrazioni come codici di comportamento ai quali ispiriamo la nostra azione”.
Ultimi commenti
Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]