A Palazzo Ducale a Sassuolo la mostra “Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985”

Luigi Ghirri a Palazzo Ducale Sassuolo

Dal 16 settembre al 31 ottobre un nucleo quasi completamente inedito di fotografie di Luigi Ghirri è il protagonista della mostra “Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985”, a cura di Ilaria Campioli, allestita nel Palazzo Ducale di Sassuolo.

Il progetto, realizzato dalle Gallerie Estensi in collaborazione con l’Archivio Luigi Ghirri e con Marazzi Group, viene presentato in occasione della ventunesima edizione del Festival Filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo il cui tema – “Libertà” – ben rappresenta lo spirito della relazione decennale tra l’artista emiliano e l’azienda di ceramiche fondata negli anni Trenta del Novecento.

Ghirri incontra Marazzi per la prima volta a Sassuolo nel 1975, in una fase personale di crescita e sperimentazione che dialoga con la direzione di ricerca e sviluppo dell’azienda ceramica, focalizzata in quegli anni su alcuni punti fondamentali come il colore, le dimensioni, l’internazionalizzazione. Ne nasce un sodalizio unico nell’ambito del quale l’artista realizza un importante corpus di opere, quasi del tutto svincolate dai canoni dell’immagine pubblicitaria: una ricerca in cui la ceramica viene letta come superficie e spazio mentale, possibilità infinita di composizione, luce e colore.

Al piano terra del Palazzo Ducale trenta fotografie nate da questa collaborazione, e conservate per quasi quarant’anni negli archivi di Marazzi, vengono esposte negli spazi dell’Appartamento dei Giganti, riaperti al pubblico proprio per questa occasione: un camerino e due camere che affacciano su un imponente giardino all’italiana, decorate con quadrature prospettiche e fregi composti da cartigli, riquadri e due rilievi con Tritoni e Nereidi.

“Con la mostra celebriamo un aspetto poco noto ma di grandissimo fascino dell’opera di Luigi Ghirri, che fu personalità di riferimento della fotografia italiana del secondo Novecento”, ha spiegato la direttrice delle Gallerie Estensi Martina Bagnoli: “Questa mostra reitera il rapporto stretto e vincente che le Gallerie Estensi hanno con il territorio e con la fervida realtà imprenditoriale che caratterizza queste terre”.

La mostra rivela quanto Ghirri abbia utilizzato la ceramica per approfondire temi e riflessioni a lui cari in quegli anni, come la funzione stessa della fotografia, il suo essere strumento per interrogare il mondo, per comprendere la percezione collettiva e condivisa, per analizzare l’architettura, la rappresentazione del paesaggio, l’illusione.

“Nella produzione realizzata per Marazzi, Ghirri inserisce il materiale ceramico all’interno di una riflessione più ampia sulla rappresentazione”, ha aggiunto la curatrice Ilaria Campioli: “Le superfici entrano a far parte di quel sistema di misurazione e riduzione del mondo in scala così importante per l’autore in quegli anni. La combinazione dei diversi piani e le griglie gli permettono di approfondire la riflessione sulla conoscenza e sull’apprendimento, come fossero un foglio su cui imparare ogni volta a scrivere e disegnare.”

Accanto alla mostra a Palazzo Ducale, il progetto “Luigi Ghirri. The Marazzi Years 1975 – 1985” ha visto la pubblicazione di un prezioso volume omonimo, non destinato alla vendita, e la creazione di un sito di approfondimento completamente dedicato a questa speciale produzione dell’artista.

Il percorso espositivo ha avuto un simbolico inizio con l’esposizione di un piccolo focus dedicato all’opera simbolo di questa operazione, che è stato ospitato nelle sale dei Musei Civici di Reggio in occasione dell’edizione 2021 del festival Fotografia Europea; dopo Sassuolo la mostra, che ha un carattere itinerante, avrà uno sviluppo internazionale con una prima esposizione all’Istituto italiano di cultura di Parigi, a partire dal 10 novembre, in occasione di Paris Photo.

“Siamo molto felici di poter dare valore a questo sodalizio unico, nato tra uno dei più grandi maestri della fotografia italiana e l’azienda, esponendo le opere di Luigi Ghirri in uno dei luoghi simbolo del territorio come il Palazzo Ducale di Sassuolo”, ha concluso l’amministratore delegato di Marazzi Mauro Vandini: “Una collaborazione durata 10 anni, che ha consentito a Ghirri di esprimersi con la massima libertà formale e di ricerca, creando un corpus di opere che ha lasciato il segno. È emozionante riscoprirle e riproporle oggi in un unico contesto, cogliendo tutte le sfaccettature, la poesia e l’intelligenza di un artista che ha stabilito con noi un legame eccezionale per durata, profondità e risultati. Risultati che sono oggi finalmente visibili e accessibili a tutti: questa mostra in qualche modo porta a compimento quel percorso intrapreso ormai 45 anni fa e che idealmente prosegue grazie alla collaborazione con l’Archivio e Adele Ghirri e al dialogo che si è stabilito con le Gallerie Estensi e la direttrice Bagnoli”.