A Modena ci si ammazza in pieno centro, il Governo toglie altri tre militari di “Strade sicure”

Strade sicure

Praticamente all’indomani del brutale omicidio commesso in pieno centro storico all’ora dell’aperitivo, il capo della Polizia Vittorio Pisani – nominato nello scorso maggio dal Governo Meloni – ha comunicato alla Prefettura di Modena il taglio di altri 3 militari al contingente dell’operazione Strade sicure. La decisione è stata subito contestata dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli. “Avevamo chiesto al Governo di ripristinare in città la dotazione dei militari di Strade sicure, già scesi lo scorso anno da 31 a 18, e la risposta è stata l’annuncio di un’ulteriore riduzione di altri tre: dal primo settembre ne rimarranno solo 15”, dichiara il sindaco di Modena senza nascondere l’amarezza per la comunicazione del capo della Polizia Vittorio Pisani presentata durante la seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura (“ho fatto mettere a verbale la mia non condivisione”) e annunciando che scriverà ai ministri della Difesa e dell’Interno per protestare per una decisione “che trovo ingiusta e sbagliata nei confronti della città, soprattutto in questo momento, assunta senza alcuna condivisione con la realtà locale”.

Nell’incontro con il ministro Piantedosi dell’1 agosto, il sindaco Muzzarelli aveva chiesto di ripristinare al 100 per cento l’attività dei militari di Strade sicure che presidiano punti sensibili delle città. “La loro presenza – aggiunge Muzzarelli – è un elemento di rassicurazione per cittadini e turisti in piazza Grande, con il Duomo e la Ghirlandina, e in piazza Mazzini, con la Sinagoga, ma anche nelle altre zone del centro storico, alla Stazione ferroviaria e al Novi Sad. Ora, con questa ulteriore riduzione del contingente, questa presenza sarà meno continua e capillare”.

Per il sindaco, il taglio dei militari si aggiunge alla mancata risposta alla richiesta di aumento degli organici delle forze dell’ordine, in particolare della Polizia di Stato, e al rinvio della decisione sul riconoscimento della fascia A per la Questura, che renderebbe questo aumento strutturale: “Nel frattempo, il Comune – precisa Muzzarelli – sta completando le procedure per le assunzioni dal 1 ottobre di 18 operatori di Polizia locale (15 agenti e tre ufficiali) così da ripristinare l’organico che abbiamo ampliato negli ultimi anni, come da impegni assunti dopo i pensionamenti e i trasferimenti, anche nell’ambito del Patto per Modena città sicura sottoscritto con il Governo”.

Vaccari: dal ministro Piantedosi un nuovo schiaffo alla città
Sul taglio interviene anche il parlamentare modenese del Partito Democratico Stefano Vaccari: “Nuova mazzata per Modena, nuovo voltafaccia del ministro Piantedosi – afferma – Ora è la volta ora della riduzione del contingente dei militari di Strade Sicure, nonostante gli impegni rispettati dall’Amministrazione comunale di aumentare il proprio contingente di Polizia Locale sul progetto. Parole al vento, dunque, gli impegni del ministro Piantedosi, applaudito in modo propagandistico dalla destra cittadina, che aveva annunciato qualche settimana fa una particolare attenzione per Modena che di contro, come tutti sanno ma che nessuno dichiarerà per logiche meramente politiche, non vedrà mai l’elevazione della Questura in Classe A con il conseguente aumento degli organici. Le bugie hanno le gambe corte, e oggi, con la riduzione dei militari, una nuova conferma.”

Corti (Lega): i tagli li aveva fatti la sinistra

Così Stefano Corti, già senatore e vicesegretario regionale della Lega Emilia, sullo sfogo di Muzzarelli. «E’ una bella sorpresa sapere che ora anche la sinistra si rende conto dell’importanza delle forze armate nonostante i tagli siano dipesi da loro. Come Lega, stiamo lavorando incessantemente per ripristinare i tagli fatti dalla sinistra. Riteniamo fondamentale investire nella sicurezza, nel controllo del territorio, nella prevenzione, nel lavoro con le questure e le prefetture e per garantire sicurezza e legalità la priorità è rafforzare gli organici. Nell’ultima legge di bilancio il Governo ha stanziato 100milioni di euro l’anno per dieci anni per rafforzare gli organici delle forze di polizia.
Ricordiamo che la sicurezza non è mai un costo, ma un investimento. Usciamo da anni di tagli alle politiche della sicurezza. Per la Lega non ci sono né tagli né chiusure, ma aperture di presidi di legalità, investimenti e risorse per rafforzare sicurezza e difesa.
Più uomini e più pattuglie vuol dire più controllo del territorio e l’impegno di questo governo è confermato e prioritario.
Per quanto riguarda le Polizie locali lavoriamo su tre direttrici: il potenziamento del capitale umano attraverso aggiornamento, addestramento e formazione per organici efficienti; il potenziamento del capitale tecnologico e logistico, ovvero strutture e comandi con dotazione al passo delle sfide di sicurezza sempre più elevate e resilienti e infine l’aggiornamento dell’impianto normativo ordinamentale».