Escono dal carcere i tre indagati per la morte di Giuseppe Pedrazzini, 77enne trovato in un pozzo vicino a casa a Toano (Reggio Emilia) la sera dell’11 maggio dopo essere stato dato per scomparso da alcuni mesi.
Il gip del tribunale di Reggio Emilia ha disposto per il genero delo scomparso, Riccardo Guida, per la figlia Silvia Pedrazzini, e la moglie Marta Ghilardini, la misura cautelare dell’obbligo di dimora e di firma.
Secondo gli avvocati difensori, Ernesto D’Andrea e Rita Gilioli: “Non ci sono indizi”.
La Procura, che coordina le indagini dei carabinieri, aveva chiesto la custodia in carcere. Il giudice ha rigettato per i reati di omicidio e sequestro di persona, mentre ha disposto la misura per soppressione di cadavere.
I tre risultano indagati anche per truffa, in relazione al percepimento della pensione dell’anziano parente, nel periodo in cui era scomparso. Nel corso dell’udienza davanti al gip si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e la figlia ha fatto alcune dichiarazioni “per chiarire un’intercettazione ambientale”, ha spiegato il difensore. La moglie ha l’obbligo di dimora nel comune di Toano, mentre figlia e genero a Taranto, dove hanno una casa: dovranno presentarsi quotidianamente a firmare negli uffici della polizia giudiziaria.
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