La Direzione investigativa antimafia, su disposizione del tribunale di Bologna e a seguito di una proposta avanzata dal direttore della Dia stessa, ha eseguito un provvedimento di confisca di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro nei confronti dell’imprenditore edile Pasquale Mucerino, coinvolto in procedimenti penali per reati contro il patrimonio, la persona, l’amministrazione della giustizia e fiscali e già arrestato in precedenza nell’ambito dell’operazione “Black eagles” con l’accusa di aver riciclato i proventi del traffico di stupefacenti per conto di una famiglia legata alla ‘ndrangheta.
Il prefetto di Parma, nel 2017, aveva emesso due interdittive antimafia nei confronti di altrettante aziende ritenute riconducibili proprio a Mucerino.
Il tribunale felsineo, ritenendolo tra “i soggetti che vivono abitualmente con i proventi di attività delittuose”, ha disposto la confisca di dodici immobili (tra fabbricati e terreni) tra Emilia-Romagna, Umbria e Campania, sei società di capitali operanti nel settore edilizio (con un volume d’affari complessivo stimato in circa un milione di euro), quindici autoveicoli e diversi rapporti bancari, per un valore complessivo di circa un milione e mezzo di euro.
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