I gestori dei locali aderenti alla Fipe (la Federazione italiana pubblici esercizi) di Confcommercio Ascom Bologna hanno deciso di dare vita a un picchetto permanente di protesta in piazza Maggiore, nel cuore del capoluogo dell’Emilia-Romagna, almeno fino alla fine di aprile: “Accogliamo con favore le riaperture dal 26 aprile, ma troviamo assurdo e discriminatorio prevedere che solo chi ha i posti all’esterno possa lavorare con la clientela ai tavoli”, ha spiegato il presidente di Fipe – Ristoranti e trattorie di Bologna Vincenzo Vottero.
Secondo le indicazioni fornite dal presidente del consiglio Mario Draghi durante l’ultima conferenza stampa, infatti, a partire dal 26 aprile le attività della ristorazione nelle regioni in zona gialla potranno tornare a servire i clienti al tavolo sia a pranzo che a cena, ma soltanto all’aperto – dove il rischio di contagio è considerato più basso; stando alla road map del governo, potranno riaprire anche al chiuso (ma soltanto a pranzo) solo a partire dal primo giugno.
A Bologna, ha ricordato Vottero, “ci sono centinaia di locali che non hanno modo di utilizzare i dehors, si fa una distinzione inaccettabile. È una regola senza alcun senso. Bisogna permettere a tutti di riaprire seguendo regole e protocolli che esistono già”.
Ma al centro della protesta non ci sono soltanto le regole per le riaperture: “I pubblici esercizi sono stati praticamente sempre chiusi da un anno a questa parte. Ci vogliono aiuti concreti e non mancette, come lo sono stati i ristori. Chiediamo lo sconto del 100% della Tari e dell’Imu, la riduzione dell’Irap, il blocco degli sfratti, così come un accesso al credito facilitato e risarcimenti veri e adeguati alle perdite subite. Solo così si aiuta la categoria intera”.
Vottero ha puntato il dito anche su come i pubblici esercizi siano stati trattati nel corso della pandemia: “Siamo una parte importante del prodotto interno lordo del paese, ma continuiamo a essere la categoria più vessata di tutte, come palestre e locali da ballo. Siamo ormai stanchi di essere trattati in questo modo”. L’ultima recriminazione, invece, riguarda un fronte tutto interno: “Ciò che dispiace è anche vedere come a noi della Fipe di Confcommercio Ascom Bologna, al Comitato tutela ristoratori bolognesi, al gruppo Adesso Basta e ad Esercenti Resistenti, che siamo in piazza per difendere i diritti di tutti, non si siano affiancate altre associazioni di categoria”, ha concluso Vottero.
Ultimi commenti
per non parlare degli insegnanti...
Se tutta la politica fosse questa, ci potremmo candidare pure noi....
Quando il sistema del malaffare/ m..ioso viene scoperto, i topi non ballano piu', o almeno si sa di cosa campano. Perche' ai topi se chiudi