Giovedì, proprio nel giorno del suo 74esimo compleanno, Augusto Daolio è tornato protagonista di una vicenda davvero straordinaria e fiabesca.
Negli scorsi mesi, a seguito di eventi fortuiti, è stata rinvenuta una ricca raccolta di lettere e cartoline inviate dal cantante novellarese a metà degli anni sessanta, gli stessi durante i quali il progetto dei Nomadi cominciava a decollare.
Ora la “Fondazione Amadei Gianni e Setti Maria Carla per la ricerca scientifica Onlus” di Modena, venuta in possesso della raccolta ha manifestato la disponibilità a donarla all’archivio storico del Comune per garantirne la corretta conservazione e la valorizzazione.
Nel pomeriggio di ieri, presso gli uffici della Rocca di Novellara, il presidente della fondazione, dr. Mario Barone e il sig. Franco Amadei hanno sottoscritto l’atto pubblico di donazione e consegnato l’intero epistolario.

Si tratta di circa 600 documenti, tra lettere e cartoline, oltre a qualche foto, inviate da Augusto tra il 1965 e il 1968. Trattandosi di documenti a carattere privato la legge ne vieta la consultazione per 70 anni. Si tratta quindi di un patrimonio che per il momento non potrà essere reso pubblico, né messo a disposizione degli studiosi e degli ammiratori dell’artista novellarese.
“E’ proprio il caso di dire “ma che film la vita”. A distanza di quasi trent’anni dalla morte di Augusto, il ritrovamento di questo carteggio per noi è davvero una sorpresa e una grande emozione poiché nessuno ne è mai stato a conoscenza. Ed è importantissimo averlo acquisito come Comune per essere certi che documenti così significativi non vadano dispersi, cancellando la memoria di un artista ancora amatissimo e celebrato in tutta Italia” afferma il sindaco Elena Carletti che ringrazia la Fondazione e il sig. Amadei per la generosa disponibilità e le persone che hanno reso possibile il recupero. “Vediamo ogni giorno in vendita on line oggetti e documenti riconducibili a personaggi famosi ridotti a cimeli. Quando invece un carteggio di questo tipo riesce ad essere salvato e tutelato nella sua integrità, acquisisce un senso e un valore duraturo, alla pari di tutto il patrimonio artistico e documentale custodito nella Rocca. Vogliamo, quindi, preservare la memoria e, con il tempo, consentire l’approfondimento e lo studio rigoroso e rispettoso, che svelerà ulteriori pagine degli esordi di Augusto Daolio”.







Ultimi commenti
Ci porterà mark rutte al posto di Gesù nei canti di Natale.
Più che fuori... dentro non sono mai stati, ahinoi!
È una zona assolutamente da riqualificare e sistemare rifugio notturno di senzatetto e delinquenti