È un incontro per ragionare sulle possibili sinergie tra le imprese che vogliono innovare e i fondi messi a disposizione dell’Unione Europea, alla vigilia dell’entrata in vigore del quadro normativo UE relativo all’Intelligenza artificiale, denominato AI Act. L’approccio umano-centrico all’AI è alla base delle nuove norme europee, il primo regolamento mondiale in questo settore. L’UE punta a investire nell’Intelligenza Artificiale 20 miliardi di euro all’anno nel prossimo decennio.
L’evento, organizzato dall’europarlamentare Sabrina Pignedoli, vedrà la partecipazione dell’onorevole Chiara Appendino, già sindaca di Torino e dell’esperto di fondi europei Paolo Carlucci.
Mentre la ricerca tecnologica compie salti da gigante in settori come la robotica e l’Intelligenza Artificiale, è giusto interrogarsi sulle numerose applicazioni che queste risorse possono avere in futuro, non solo nell’ambito strettamente informatico, ma anche in quello agricolo, produttivo, medico, creando opportunità anche per filiere più sostenibili, per il risparmio energetico, la sicurezza sul lavoro, la diagnostica in medicina e molto altro.
Se le nuove tecnologie e gli investimenti stanno alimentando la trasformazione digitale, d’altra parte l’eccesso di burocrazia rischia di ostacolare questo processo di transizione necessario per mantenere solida la competitività europea. Per poter utilizzare le risorse messe in campo dall’Unione Europea è necessario conoscere i bandi e le regole per l’accesso ai fondi europei, un elemento strategico che può fare la differenza per piccole e medie imprese.
Se l’automazione e l’AI contribuiscono a una maggiore crescita economica, possono mettere a rischio posti di lavoro a bassa qualifica, ma anche creare nuove professioni, a più alto tasso di valore aggiunto.
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