Venerdì 21 luglio, alle ore 21.30 (con replica alle ore 22.30) in Galleria Parmeggiani (corso Cairoli, 2) si tiene un nuovo appuntamento con “Mirabili Stanze”, ciclo di visite teatrali, a cura della compagnia Teatro del Cigno. Visitare una sede museale di sera è già di per sé un’occasione unica. Specie se si parla della Galleria Parmeggiani. Se poi, in questo viaggio, si è accompagnati dalle voci degli attori e dalla musica, l’esperienza potrà essere ancora più immersiva.
La Galleria Parmeggiani non è il solito museo pieno di opere e oggetti, ma è soprattutto il luogo che racconta la vita misteriosa, rocambolesca, piena di colpi di scena del suo fondatore, Luigi Parmeggiani.
All’interno della Galleria l’enigmatico personaggio prenderà voce, circondato dalle figure che hanno condiviso con lui vita e avventure, prima fra tutti la moglie Anna Detti, presenza importante che lo accompagna nella fase finale della sua vicenda e che con il matrimonio arriva a suggellare i legami, stabiliti nel corso degli anni, con la famiglia dei Filieuse-Marcy: legami che hanno fatto da sfondo alle vicende di una personalità inquieta, sempre in bilico tra le malefatte del falsario e gli slanci del mecenate.
La partecipazione alle visite è gratuita, i posti sono limitati, si consiglia la prenotazione. Info e prenotazioni: Tel. 0522. 456816 (in orario di apertura di Palazzo dei Musei) Tutte le informazioni sul sito: www.musei.re.it
Il ciclo “Mirabili Stanze” a cura del Teatro del Cigno proseguirà venerdì 28 luglio, sempre alle ore 21.30 e 22.30, al Museo di Storia della Psichiatria (via Amendola, 2). Quali racconti abbiamo perduto di coloro che vissero nel manicomio San Lazzaro? Quali storie ci raccontano gli oggetti che sono custoditi nel Museo? Delle brevi incursioni teatrali, con gli attori della compagnia Teatro del Cigno, accompagnate dalle musiche di Nicola Manzan tratte da “La Città del Disordine. Storie di vita dal Manicomio San Lazzaro”, permetteranno ai visitatori una connessione inedita con uno dei musei più affascinanti della città che merita di essere scoperto, riscoperto e amato.
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Condivido l'intervento di Tarquinio e quello di Ipocrisy: troppe parole al vento mai seguite da fatti, come sempre
Forse è stato lo stesso scooter a liberarsi e scappare da Delrio, in aperto contrasto con la linea politica del partito.
Solo grande amarezza.... dopo aver letto questa notizia. Confido che si possa trovare presto una adeguata sede all'associazione Alpini, anche senza scomodare troppo i ragazzi di Aq16