Un tempo l’ego dei politici in carriera (segretari, sindaci, assessori, consiglieri, presidenti) era mitigato e regolato dai partiti, i quali con i loro riti stabilivano, assieme agli iscritti, le progressioni spesso coerentemente al merito. Oggi, dopo la distruzione dei partiti tradizionali, dopo riforme avvenute a furor di popolo, siamo alle “nomine” ed ecco la nostra classe dirigente. Classe dirigente che si fa spazio, nella prassi corrente, con il pugnale, il veleno, le Procure, le redazioni. In questo quadro devastante è fin difficile arrivare all’individuazione del sindaco di Reggio Emilia. I primi nomi sono attualmente impegnati nelle istituzioni in attesa delle elezioni europee, oppure rimodulazioni nel potere regionale, se non incarichi prestigiosi di altra natura; che sarà mai la sindacatura di Reggio Emilia con l’obbligo del doppio mandato, che ti obbligherà a uno stop all’ego di dieci anni.
Tutto questo mi porta a pensare che sia giunto il momento di avere a Reggio Emilia un sindaco indicato al di fuori della nomenclatura di professionisti della politica reggiana, un uomo della società civile.
Gian Pietro Campani
Ex coordinatore di +Europa Reggio
ed ex sindaco di Castellarano
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