Il consiglio comunale di Reggio, nella seduta di lunedì 12 settembre, ha approvato – con 19 voti favorevoli (Partito Democratico, Reggio è, +Europa), 7 contrari (Coalizione Civica, Lega, Alleanza Civica, Fratelli d’Italia e un consigliere del Movimento 5 Stelle) e un astenuto (un consigliere del Movimento 5 Stelle) – il nuovo Regolamento sulla democrazia e la giustizia urbana e climatica.
Il regolamento prevede l’istituzione di nove organismi di partecipazione su base territoriale denominati “consulte”: otto di queste coincidono con gli ambiti territoriali reggiani (indicati ciascuno con una lettera dell’alfabeto, dalla A alla H) in cui si è da anni consolidato il progetto collaborativo “Qua_Quartiere bene comune”, mentre la nona consulta coincide con il perimetro del centro storico della città.
Le consulte saranno formate da una componente eletta direttamente a suffragio universale, sulla base di autocandidature spontanee delle persone residenti nei diversi quartieri cittadini (purché abbiano compiuto i 16 anni d’età), e da una componente che rappresenta alcuni dei soggetti collettivi che esercitano la loro attività prevalente nei diversi ambiti (ad esempio: enti del terzo settore, gruppi di controllo di comunità, scuole, centri sociali).
Le consulte, in qualità di organismi rappresentativi dei quartieri, avranno il compito di interagire e dialogare con i servizi comunali e gli organi di governo della città per segnalare, analizzare e valutare i problemi e per valorizzare e rendere circolari le risorse diffuse di ogni quartiere. La loro funzione sarà quella di co-programmazione delle politiche pubbliche; saranno inoltre chiamate a esprimere pareri obbligatori (ma non vincolanti) sui principali piani e documenti di rilevanza cittadina.
Attraverso le consulte, dopo il vuoto lasciato dalla scomparsa – circa 10 anni fa – delle circoscrizioni, il Comune “si propone di offrire un nuovo strumento aperto e inclusivo per favorire un dialogo maggiore e più strutturato tra amministrazione e territori”. Il lavoro delle consulte, ha spiegato l’ente comunale reggiano, “sarà base per politiche e progetti in favore tra l’altro della giustizia climatica e sociale, implementando la cultura della sostenibilità e dello sviluppo etico e democratico della comunità”.
La delibera del nuovo regolamento ha contestualmente recepito i contenuti del precedente regolamento per l’attuazione degli istituti di partecipazione, nell’ottica di fornire una fonte semplificata di riferimento; resta in vigore, invece, il regolamento sui laboratori e gli accordi di cittadinanza.
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Certo, il PD può fare ciò che vuole, anche scontentare il suo elettorato, e verrà votato ugualmente, perchè l'importante è una cosa sola: votare per
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è incomprensibile. non le va bene niente, ma li vota perchè sono il meglio. ma il meglio di cosa e perchè? vuole il cambiamento, ma […]