Reggio, una piazza intitolata alla stella un po’ reggiana dei Lakers Kobe Bryant

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Una piazza di Reggio Emilia è da oggi intitolata a Kobe e Gianna Bryant. Nel mondo è la prima iniziativa di questo genere, in onore dell’impareggiabile campione della Nba, guardia tiratrice dei Los Angeles Lakers per 20 anni, e della sua giovanissima figlia, anch’essa cestista, scomparsi in un tragico incidente in elicottero, negli Stati Uniti, esattamente un anno fa, il 26 gennaio 2020.

Per tutta la sua vita, Kobe è stato legato e riconoscente a Reggio Emilia. È qui infatti che trascorse alcuni anni della sua infanzia giocando nelle Giovanili della Pallacanestro Reggiana – stagioni 1989-90 e 1990-91 – quando il padre Joe era giocatore professionista nella prima squadra, allora Cantine Riunite. Kobe ha donato tanto a Reggio Emilia. La comunità reggiana lo ha ricambiato e, per iniziativa dell’Amministrazione comunale, vuole continuare a farlo, intitolando alla sua memoria, e alla memoria di quanto aveva di più caro, un luogo nel cuore storico della Città del Tricolore: Largo Kobe e Gianna Bryant.

Lo spazio è la nuova piazza creata di recente a seguito di un intervento di riqualificazione urbana realizzato dal Comune, nel tratto conclusivo di via Guasco, prospiciente il Palazzetto dello Sport, tempio della Pallacanestro Reggiana. E’ uno spazio pedonale, in cui incontrarsi e sostare, arricchito da nuovi alberi uno dei quali, un Ginkgo biloba, è stato di recente piantato e dedicato a sua volta al campione e a sua figlia.

A Reggio Emilia, Kobe ebbe opportunità di perfezionarsi nella tecnica e nello stile del basket italiano e la sua risposta fu di affermarsi quale campione indiscusso sia di sport, sia di umanità.

L’INTITOLAZIONE – Alla cerimonia di intitolazione – sobria, per assicurare il rispetto delle norme anti-Covid – sono intervenuti il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e l’imprenditore Stefano Landi, storico presidente e oggi socio della Pallacanestro Reggiana, commissario della Camera di commercio. Con loro, alcuni amici e allenatori del campione.

L’iniziativa è stata realizzata con il patrocinio dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia. Il console generale degli Stati Uniti d’America a Firenze, Ragini Gupta, ha fatto pervenire al sindaco Luca Vecchi un messaggio di partecipazione e adesione all’iniziativa, così come l’ambasciatore d’Italia a Washington, Armando Varricchio: i diplomatici hanno sottolineato il forte legame, anche nello sport, fra Italia, Reggio Emilia e Stati Uniti, e come le figure di Kobe e Gianna Bryant siano destinate a diventare punto di riferimento nello sport e nell’educazione in particolare fra i giovani.

HANNO DETTO – “Kobe Bryant ha vissuto a Reggio Emilia alcuni anni della sua vita, quando il padre Joe era un punto di riferimento della nostra squadra di Basket – ha dichiarato il sindaco Luca Vecchi – Ha sempre mantenuto una relazione, un legame con tante amicizie, nella nostra città anche durante la sua grande e straordinaria carriera. Per queste ragioni all’indomani del tragico evento di un anno fa abbiamo scelto di dedicare la piazza antistante il Palazzetto dello Sport a Kobe e Gianna Bryant, come segno di riconoscenza del legame storico che Kobe aveva costruito con la nostra città.

“Il pensiero di Kobe, la sua esperienza, il suo messaggio, la sua filosofia – ha aggiunto il sindaco di Reggio Emilia – resteranno per sempre al mondo intero non soltanto per la sua esperienza sportiva, ma anche e soprattutto per il suo essere persona. Resterà soprattutto un esempio per le giovani generazioni.

“Una città è innanzitutto una comunità – ha concluso il sindaco – fatta di persone, di valori, di storie, di ricordi e soprattutto di memoria. Kobe è cresciuto con noi, ha giocato con noi, ha studiato e vissuto con noi. Famiglia, amicizia, condivisione culturale anche attraverso l’educazione che supera ogni confine nazionale sono quello che si traduce in Ius culturae, ovvero in cittadinanza. In questo senso Kobe è e rimarrà sempre uno di noi. Gianna era impegnata e pronta a seguire, con lo slancio della sua giovanissima età, con generosità e bravura, le orme del padre. Perciò Kobe e Gianna Bryant sono reggiani forever!”.

“Kobe Bryant è stato semplicemente un grande, un numero Uno, come lui pochissimi altri ve ne sono nello sport – ha detto il patron Stefano Landi – Desidero ricordare il suo legame eccezionale con la nostra comunità, attraverso un aneddoto che riguarda la mia famiglia. Mio figlio Andrea vive a Los Angeles. Alcuni anni fa, incontrò per caso Kobe, seduto a un tavolino, intorno a lui alcune persone probabilmente addette alla sua protezione personale. Mio viglio, da una certa distanza, lo salutò e riuscì a dirgli che era di Reggio Emilia. Il volto di Kobe si illuminò. Il campione si alzò, andò verso Andrea e lo invitò a sedersi con lui: parlarono di Reggio Emilia, della sua gente, della sua vita tra noi per tutta la serata. Un’amicizia e un affetto veramente molto grandi”.

I bambini del nido-scuola dell’infanzia ‘Otello Sarzi’, che si affaccia sul Largo Kobe e Gianna Bryant per l’occasione hanno ornato l’ingresso del loro edificio con strisce colorate di giallo e viola, i colori dei Los Angeles Lakers, e con alcuni disegni e pensieri. Dopo averli salutati e ringraziati, il sindaco ha donato loro un pallone da pallacanestro.

LA MOSTRA – Scoperta la targa di intitolazione, nel corso della cerimonia è stata inoltre inaugurata la mostra fotografica en plein air “Reggiano Forever”, con maxi immagini dedicate a momenti di sport e vita di Kobe Bryant a Reggio Emilia, realizzata dalla Fondazione per lo sport del Comune di Reggio Emilia in collaborazione con ‘Sdt-Scuola di Tifo’, nell’ambito del progetto ‘Sport For Change’ dalla Regione Emilia-Romagna.

La mostra, presentata dal consigliere della Fondazione per lo Sport Emanuele Maccaferri, è dotata di Qr Code da cui si possono ascoltare narrazioni della vita del campione, grazie alle voci del videomaker e conduttore radiofonico di Radio Deejay Gianluca Gazzoli, di Andrea Menozzi e Mauro Cantarella che furono allenatori di Kobe, dell’attrice Eleonora Giovanardi, di Max Collini voce degli Offlaga Disco Pax e di Spartiti. I testi sono stati curati da Raffaele Ferraro, fondatore della celebre pagina facebook dedicata al mondo del basket, ‘La Giornata Tipo’. La regia podcast è di Giacomo Iotti.

Sarà possibile reperire e ascoltare le narrazioni anche collegandosi al sito sportareggio.it della Fondazione per lo sport.

Nella stessa giornata del 26 gennaio, alle ore 18, nel Palazzetto dello Sport di Reggio Emilia, il campione di Basket reggiano Nicolò Melli, oggi protagonista della Nba quale ala dei New Orleans Pelicans, Luigi Gigi Datome, capitano della nazionale di Basket italiana e ala della Olimpia Milano, i protagonisti del podcast Gianluca Gazzoli, Eleonora Giovanardi, Max Collini, Raffaele Ferraro e altri amici del grande cestista scomparso, racconteranno il legame di Kobe Bryant con la città di Reggio Emilia nell’evento streaming Reggiano Forever – Reggio Emilia ricorda Kobe Bryant.

L’incontro potrà essere seguito in diretta ai seguenti link del Comune di Reggio Emilia:

www.youtube.com/comunereggioemiliaofficial/live

www.facebook.com/cittadireggioemilia/live

BREVI NOTE BIOGRAFICHE – Kobe Bryant è stato un cestista statunitense (Filadelfia 1978 – Calabasas, California, 2020). Giocatore dei Los Angeles Lakers, si è aggiudicato cinque campionati statunitensi (2000-01-02-09-10). Considerato uno dei più forti giocatori di tutti i tempi, è stato eletto per quattro volte miglior atleta della Nba (National basketball association). Ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e di Londra nel 2012. Con la Nazionale statunitense ha partecipato ai Fiba Americas Championship 2007, vincendo anche in questo caso la medaglia d’oro. E’ stato il primo giocatore Nba a militare nella stessa squadra per 20 stagioni.

Nel 2016 si è ritirato dall’attività agonistica.

Figlio d’arte, ovvero del celebre cestista Joe Bryant, e nipote da parte di madre di un altro protagonista del Basket americano, Chubby Cox, Kobe Bryant è cresciuto cestisticamente in Italia, dove ha imparato i fondamentali europei. Giovanissimo, in Italia al seguito del padre, iniziò a formarsi nel Basket a Rieti, Reggio Calabria, Pistoia, per poi approdare e consolidarsi, iniziando a esprimere a pieno il proprio talento, a Reggio Emilia, nella formazione giovanile della Pallacanestro Reggiana, nella quale militò nelle stagioni 1989-90 e 1990-91.

Disse in proposito: “Ho cominciato lì a giocare ed era fantastico, perché ho imparato prima di tutto i fondamentali. Credo che la maggior parte dei ragazzini in America imparino subito a palleggiare in modo creativo. In Italia, ti insegnano i veri fondamentali e non le stupidaggini”.

Attore dagli anni Novanta di serie televisive e cortometraggi, produttore e sceneggiatore, nel 2018 con l’autobiografico Dear Basketball (2017) si è aggiudicato insieme a Glen Keane il Premio Oscar per il miglior cortometraggio animato; è dello stesso anno il testo autobiografico The Mamba mentality: how I play (2018; tradotto in italiano lo stesso anno).