L’arrivo: sono finalmente qui, è un sogno

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“Questo posto vuol dire tanto per me”. Cosi’ Patrick Zaki, sul palco in piazza Maggiore a Bologna dove si emoziona ringraziando i bolognesi presenti a centinaia. “Sono davvero felice, molto emozionato – aggiunge – sono grato a tutte le persone di Bologna per essere qui. Vorrei andare porta a porta per ringraziare tutti. Le persone che sono qui ora di fronte a me sono la vera ragione della mia libertà. Ora vorrei fare qualcosa per Bologna e per i diritti umani in Italia”.

“Ho scelto di vivere a Bologna perchè appartengo a questa città”. Così Patrick Zaki ha rinnovato la sua dichiarazione d’amore al capoluogo emiliano durante la conferenza stampa di questa sera in Ateneo. Lo studente egiziano spiega di non avere ancora programmi ben definiti per l’immediato futuro. “Per alcuni giorni starò qui a Bologna, poi tornerò a Il Cairo e poi di nuovo a Bologna”, spiega. Dice poi di aver provato tante emozioni al suo arrivo in Ateneo, gioia ma anche “tristezza per la mia assenza”. E anche ricordi di quando camminava in via Zamboni prima del suo arresto. Infine, Zaki ammette la preoccupazione perché “qualcosa può sempre accadere. Ma ora sono qui e sono libero”, aggiunge.

La premier Meloni: “Ovviamente non considero la vicenda Regeni archiviata, continuo a occuparmene, come mi sono sempre occupata della vicenda di Patrick Zaki pur senza parlarne con voi”. Così Giorgia Meloni, nella conferenza stampa a chiusura della conferenza di Roma. “Sono stata contenta di quello che l’Italia ha ottenuto con la grazia a Patrick Zaki, credo che sia anche il frutto di rapporti e di una serietà diciamo italiana, di una postura italiana, di rispetto che l’Italia ha verso le altre nazioni sovrane”, assicura il premier. Per Zaki è stato un lavoro di “solo diplomazia, ed è una diplomazia che si fonda su rapporti di reciproco dialogo e di pazienza”.

Schlein in piazza Maggiore. “Come tutti i cittadini e le cittadine bolognesi avevo piacere di venire ad ascoltare il saluto di Patrick in questa piazza importante, la prima in cui ci siamo mobilitati il giorno stesso in cui è stato arrestato”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha seguito dalla platea del cinema in piazza il breve saluto dell’attivista egiziano. Schlein era insieme a Roberto Morgantini, fondatore delle cucine popolari e non è salita sul palco.

Il sindaco di Bologna. “Tante volte ci siamo trovati qui per chiedere la liberazione di Patrick. Tra qualche giorno toglieremo con lui lo striscione da Palazzo d’Accursio. Di fianco ci sono quelli per le donne iraniane, per Giulio Regeni e la bandiera della pace. Porteremo avanti queste battaglie, perché per noi Bologna è questo”. A dirlo è il sindaco Matteo Lepore, sul palco in piazza Maggiore insieme a Patrick Zaki. “Bologna non lascia indietro nessuno- aggiunge il sindaco- spesso i cittadini bolognesi non sono nati qui, ma hanno scelto Bologna perché è una città di libertà”.