Un’esistenza rock ‘n roll, un’esistenza spinta all’eccesso: ‘Rockaway Beach’

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Costretto in casa, bombardato da notizie, video improbabili, statistiche liquide, bufale e deliri vari, mi sono preso una vacanza letteraria. Ripescati i Ramones di “Rocket to Russia” (1978), mi sono sparato in cuffia (come intro) “Rockway Beach”. E batto ritmicamente il piede, mentre “toucho” le prime pagine elettroniche del bel romanzo di Jill Eisenstadt, uscito in lingua originale a metà anni Ottanta e recentemente pubblicato in Italia.

«Mastico un ritmo /con il mio chewingum… /Possiamo scroccare un passaggio /Per Rockaway Beach» attaccano i Ramones. Ma Alex, l’amore di Timmy il protagonista, «sospetta da sempre che abbiano usato il nome senza mai esserci stati a Rockway Beach». Se resta il dubbio per il gruppo newyorchese, non è così per Timmy, Alex e il resto della banda: non solo vivono nel quartiere, ma a Rockway Beach, penisola sabbiosa del Queens, d’estate, fanno i bagnini. Dalla torre di guardia osservano la diversa umanità che si bagna nell’Oceano Atlantico. E se qualcuno di loro “perde” un bagnante sarà sottoposto al Fusto della Morte, un rito punitivo/purificatore. Che non svelo.
Il romanzo, scritto in presa diretta, racconta conflitti generazionali, aspirazioni, amori, delusioni di ragazzi che passano giornate tra bevute, fumate, notti insonni e inconcludenti; che consumano la loro vita in lavori saltuari e malpagati, nei bar e sulla spiaggia di Rockway. Ragazzi e ragazze che combattono per impedire che la ruggine corroda la loro vita. Andando al massimo.

Un’esistenza rock ‘n roll, un’esistenza spinta all’eccesso e all’estraniamento sono gl’ingredienti del romanzo di formazione di Eisenstadt, che si svolge tra l’estate 1986 e quella dell’87. Ed è raccontando la vita del giovane Timmy che l’autrice fotografa, come fosse una pellicola Polaroid, che si sviluppa da sola, la sottocultura giovanile e la middle class americana.

E come nei più classici dei romanzi di formazione, c’è un personaggio adulto di riferimento: «Timmy scorge Seaver, il vecchio barbone amico loro, che fa impennate sull’argine con la sedia a rotelle».
Seaver, un uomo con un passato drammatico e misterioso, che avrà un ruolo importante nel passaggio alla fase adulta, o meglio, a nel far capire a Timmy qual è la sua strada, riconciliandolo, forse, con la vita.

Jill Eisenstadt, Rockaway Beach, Edizioni Black Coffee, Firenze 2018, pp. 260, 15,00 euro, ebook 7.99 euro (recensione di Glauco Bertani)

Si ringrazia la Libreria del Teatro, via Crispi 6, Reggio Emilia

Colonna sonora:

RAMONES, Rockaway Beach

JUDY GARLAND, Somewhere Over the Rainbow –

NEIL YOUNG & CRAZY HORSE, Hey Hey, My My (Into the Black ) live 1991

THE BEACH BOYS, Surfin’ Safari

BRUCE SPRINGSTEEN, I’m On Fire (Live)

TINA TURNER, What’s Love Got To Do With It

I nostri voti


Stile narrativo
7
Tematica 7
7
Potenzialità di mercato 6
7