Pier non ama la politica, ma soprattutto detesta i politici. Quelli in versione politicians, quanto meno. Verso le prima forme organizzate di lotta per i diritti di omosessuali e lesbiche ha un atteggiamento critico e comunque distaccato. Se qualche simpatia iniziale aveva nutrito per i radicali del Fuori!, considera Arcigay un’organizzazione al servizio di un partito – il Pci – con funzioni sostanzialmente ancillari. Spesso sbuffa verso “le solite grillinate”, dal cognome di Franco Grillini, uomo-simbolo di Arcigay.
Dopo il successo di Altri libertini, a partire dalla primavera del 1980, la voce di Tondelli si è fatta importante. Piovono richieste di firma per petizioni e appelli vari. Lui non partecipa, anzi si isola. Collabora al Resto del Carlino e scrive pagine favolose sui costumi giovanili dell’epoca.
Un pomeriggio si trova alla Libreria del Teatro e scorge dal portoncino un assessore del Comune. Si ritrae e si nasconde nel retro della libreria, di norma luogo tabù anche per i più assidui libertini. Nell’aria circolano i testi di Franco Battiato: “Mandiamoli in pensione / i direttori artistici / gli addetti alla cultura”.
(continua)
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I dazi preoccupano tantissimo ma le minaccie istigano e sono inopportune e danno alla trattativa un tenore pessimo. Se trattiamo ci farà una riduzione al 20% […]
La fotografia ha rotto i cosiddetti ma quando tornerà la letteratura e la poesia Reggio aveva grandi nomi da Costa a spatola perché solo queste
Ma basta, speriamo scoppi sta guerra termonucleare globale poi alla fine ci contiamo, i tempi sono maturi.... cmq vada per la legge dei grandi