Nella primavera del 1980 a Reggio si ben pensa di piazzare un palco davanti ai leoni di piazza San Prospero a disposizione delle band locali o quasi. Tra Ramones e Police iniziamo a sospettare di essere diventati cittadini di una neanche troppo piccola capitale del rock. Quindi, si suona. A Bologna, dove si è laureato al Dams, Pier ha fatto amicizia con Roberto Freak Antoni, leader degli Skiantos.
Lo chiama “il talento della mia generazione”. Freak gli propone di scrivere un testo per costruire insieme un pezzo di “rock demenziale”. Si scambiano lettere. Pier vorrebbe partire da un fonema, “sshh”, per strutturare la base del pezzo. Sshh come sciare, dirà poi Roberto.
Il progetto però si arena. Gli Skiantos creano un genere unico ma non godono di troppa simpatia nel mondo opaco dei discografici e Antoni si lamenta: “Non c’è gusto in Italia a essere intelligenti”. Pier, invece, sta già lavorando a “Rimini”, il romanzo degli anni Ottanta italiani.
4 – continua
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No ti sbagli, quelli arrivarono durante il COVID a Bergamo, con Conte e il PD...
No è solo x certi ignoranti che si credono divertenti
Invece di preoccuparvi di cose inutili, dovevate avere rispetto per 60mila persone senza mezzi pubblici, taxi, ncc e uber che han dovuto camminare per km