Conte vede Mattarella: il governo avanti solo col sostegno di tutte le forze della maggioranza

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Il premier Giuseppe Conte è salito al Quirinale verso le 15 dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Lo si apprende da fonti di maggioranza che fanno sapere che si è trattato di un incontro interlocutorio. Terminato la visita al Colle, il premier Conte è rientrato a Palazzo Chigi, che poi ha spiegato: “Ho aggiornato il capo dello Stato sullo stato della coalizione e i prossimi passaggi. Ho sempre detto che il governo può andare avanti solo con il sostegno di tutte le forze di maggioranza. Io lavorerò fino all’ultima ora per rafforzare la coalizione. L’interesse dei cittadini viene prima di tutto”. E sulle possibili dimissioni delle ministre di Italia viva ha aggiunto: “Spero non si arrivi a questo. Il governo deve avere una solida maggioranza, occorre solidità. Non può prendere un voto qua e là, Iv sa che ogni volta che ha posto problemi in modo costruttivo trova sempre in me massima disponibilità. Confido che ci si possa trovare intorno a un tavolo. se c’è disponibilità di confrontarsi in modo leale sono convinto si possa trovare il senso di una maggiore e nuova coesione”. Sul “Patto di fine legislatura”, ha aggiunto, “confido che tutti si possano mettere intorno a un tavolo con disponibilità a confrontarsi in modo leale e costruttivo e che si possa ritrovare il senso di una maggiore coesione delle forze di maggioranza”.

Mentre proseguono gli appelli alla ripresa del dialogo, per scongiurare in extremis la crisi. E sembra aprirsi uno spiraglio nel braccio di ferro tra il premier Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Secondo fonti del governo non mancano pontieri tra le forze di maggioranza che si stanno spendendo per uscire dal pantano.

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al Recovery. “Se non ci sarà il Mes le ministre di Iv si asterranno”, annuncia l’ex premier in tv. E il piano passa infatti con l’astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv al governo. “Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa”, annuncia il senatore.
Dunque Teresa Bellanova ed Elena Bonetti si sono astenute. Le ministre renziane definiscono “incomprensibile” la rinuncia al fondo salva-stati e Conte replica che: “Il Mes non è compreso nel next generation, non è questa la sede per discutere il punto” e accusa Iv di speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l’attivazione del Fondo. La decisione di Renzi era arrivata dopo una serie di stoccate reciproche con il premier Conte che si sono ‘momentaneamente’ concluse sulla linea dello scontro totale e la conferenza stampa convocata da Renzi per questo pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l’addio di Iv al governo: “decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa” ha detto ieri Renzi. Se ci siano margini per ricompattare la maggioranza è il tema su cui si esercitano tutti i quotidiani. Che ci possa essere un gruppo di ‘responsabili’, come già evocato nei giorni scorsi dal premier, è generalmente visto con scetticismo per l’opposizione del Presidente Mattarella a maggioranza poco solide. Viene ricordato da alcune testate che il lavoro di mediazione del Pd non si è ancora concluso, è continuato nella notte e continuerà su Renzi, ma anche su Conte.

Voto favorevole in Parlamento e ministri dimissionari, questo è uno scenario di cui si discute, ma che si conosce dai tempi della prima repubblica come appoggio esterno. Nessuno dice di volerlo, Renzi stesso lo aveva escluso ancora a fine anno e ieri aveva attaccato: “Sarà un governo Conte-Mastella e noi saremo all’opposizione o un esecutivo diverso”. Il Pd non lo ritiene praticabile per non essere ostaggio dei voti renziani.