Sorbolo. Ai profughi ucraini gli appartamenti confiscati alla mafia

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Hanno aperto direttamente la porta di casa, della nuova casa che li ospiterà, con un mazzo di chiavi a loro consegnate su un vassoio. Sopra, la scritta: “Comune di Sorbolo Mezzani per l’Ucraina”.

L’altra mattina, nel comune in provincia di Parma, dodici profughi ucraini hanno varcato la soglia di due appartamenti, di circa 50 metri quadri l’uno.

E’ uno fra i primi casi in Italia in cui persone che scappano dalla guerra entrano in alloggi tolti alle mafie.

Nel giro di pochi giorni, verranno terminati i lavori di una terza unità abitativa, nella stessa palazzina, di 30 metri quadri: così, altre tre persone in fuga dalla guerra troveranno dimora. In tutto, quindi, ci saranno quindici i profughi accolti in tre case.

Alla consegna delle chiavi, insieme al sindaco di Sorbolo Mezzani, Nicola Cesari, erano presenti il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo, il prefetto di Parma, Antonio Lucio Garufi, le autorità civili e militari.

Ha detto il governatore Stefano Bonaccini: “Restituire alla società civile i beni confiscati alle mafie rappresenta il primato della democrazia e della legalità. Mettere questi immobili a disposizione di cittadini in fuga dalle atrocità della guerra è un passo avanti in più. Siamo di fronte a un conflitto ingiustificabile. L’intero sistema regionale è alle prese con l’accoglienza di migliaia di ucraini, soprattutto donne e bambini, in uno sforzo che vede insieme istituzioni, cittadini e famiglie, in Emilia-Romagna e nel Paese. Legalità e solidarietà sono valori cardine della nostra terra: oggi siamo qui per dimostrarlo concretamente, in aiuto di persone che si sono lasciate alle spalle un orrore che deve finire al più presto”.