La crisi del Gruppo Sicrea-Siteco rischia di precipitare e necessita di una rapida e risolutiva assunzione di responsabilità da parte del mondo cooperativo per tutelare i 150 lavoratori coinvolti e scongiurare possibili effetti devastanti sotto il profilo occupazionale.
Il 28 marzo il Gruppo Sicrea-Siteco, di proprietà diretta del mondo cooperativo anche organizzato, a fronte delle proprie difficoltà economiche, ha deciso per la liquidazione della reggiana Sicrea, chiedendo e ottenendo il 20 maggio dal Tribunale di Reggio Emilia il concordato, e inoltrando domanda al Ministero del Lavoro per Cassa Integrazione Straordinaria per cessata attività anche per la modenese Siteco. Non è stato messo in atto alcun confronto preventivo con le Organizzazioni Sindacali. Abbiamo appreso, poi, la decisione del Consorzio Integra di revocare tutte le commesse assegnate a Siteco, che rappresentavano il 98% del suo fatturato, in buona parte appalti aggiudicati da enti pubblici e multiutilities (in primo luogo Hera ed Iren). Il Consorzio Integra, nato per volontà del mondo cooperativo stesso, è un colosso di livello nazionale del settore costruzioni. Tutto ciò è stato oggetto della discussione del Tavolo anti-crisi convocato dalla Regione il 10 giugno e che si riunirà il prossimo 18 giugno.
Siamo venuti a conoscenza, tuttavia, del fatto che il Consorzio Integra (con sede a Bologna) starebbe riassegnando le commesse revocate, in particolare a Sinergo, società fondata dal Consorzio stesso e nel cui capitale sociale è entrata anche CoopFond (fondo mutualistico di derivazione cooperativa) a partire da inizio 2020. Anche in questo caso, nessuna informativa o confronto sindacale è stato attuato.
Come Organizzazioni Sindacali non intendiamo entrare nel merito delle motivazioni che hanno portato alla revoca delle commesse, ma rivendichiamo una risposta chiara e un’assunzione di responsabilità da parte di tutti i soggetti in campo. Chiediamo che il Consorzio Integra, e le sue associate a cui intende riassegnare le commesse revocate, accettino di partecipare al confronto per ripristinare le normali ed opportune procedure di informazione e consultazione sindacale, e che affronti il tema del riassorbimento dei lavoratori impiegati dal Gruppo Sicrea-Siteco e il pagamento delle retribuzioni arretrate (in alcuni casi ferme da febbraio).
Le nostre rivendicazioni sono nei tratti fondanti della storia economica e sociale dell’Emilia Romagna e nel solco di quanto affermato dal Patto per il Lavoro e dalla L.R. 18/2016 (Testo Unico sulla Legalità) riguardo a responsabilità solidale e clausola sociale, condivise da tutte la parti sociali e produttive della nostra Regione, incluse le rappresentanze della cooperazione. Sarebbe grave se a sottrarsi al confronto sindacale e alla tutela della continuità occupazionale dei lavoratori impiegati negli appalti fosse proprio il mondo cooperativo, che ha nelle sue radici costitutive il mutualismo e il principio di solidarietà.
Come CGIL, FILLEA e FIOM Emilia-Romagna riteniamo inaccettabile tale situazione e metteremo in campo tutte le iniziative sindacali e legali necessarie per la difesa dei posti di lavoro e delle professionalità dei lavoratori coinvolti.
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Far finta di cambiare affinché nulla cambi... parole profetiche del Gattopardo. Considerando l' esempio virtuoso che si sta attuando in zona stazione, perché non accompagnarvi,
D' accordo!
Mazza da baseball e vedi come si alzava e ora di finirla con tutto questo buonismo