Regione 2025, la Gualmini si candida già

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L’europarlamentare modenese Elisabetta Gualminisi è candidata – con largo anticipo – alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, di cui è già stata vice di Bonaccini (con deleghe a welfare e politiche sociali) dal 22 dicembre 2014 fino al 20 giugno 2019, quando si dimise proprio in vista delle elezioni europee. La candidatura di Gualmini era da tempo nell’aria, ma ha probabilemente subìto un’accelerazione all’indomani del congresso del Pd e della sorprendente vittoria di Elly Schlein (anche lei vicepresidente della Regione Emilia-Romagna dal 2020 al 2022). Fedelissima di Bonaccini – entrambi sono modenesi, “il Pd è spaccato a metà, per Stefano serve un ruolo rilevantissimo” aveva detto subito dopo il congresso – la sua uscita allo scoperto si spiega probabilmente proprio come una mossa in chiave anti-Schlein. Ancor più considerando le condizioni già dettate da Gualmini: «Mi candido a patto che non sia sostenuta da una piattaforma radicale, ma che includa anche i moderati», ha detto ieri sera proprio a Bruxelles presentando il suo ultimo libro ‘Mamma Europa’.  E offrendo, al tempo stesso, un perfetto alibi al governatore, in questi giorni in missione in Texas come i suoi social testimoniano fedelmente passo dopo passo, tanto che da viale Aldo Moro si sono affrettati a sottolineare che l’improvviso annuncio di Gualmini «non è stato discusso, né tantomeno concordato».

Sta di fatto che la mossa spiazza inevitabilmente Schlein, che ha appena chiuso la partita capigruppo (con una prova di forza nei confronti dei bonacciniani), sta affrontando quella della segreteria nazionale e avrebbe ben altro a cui pensare che le prossime Regionali dell’Emilia-Romagna, che non si terranno prima del gennaio 2025 e per le quali- probabilmente – puntava sul sindaco di Bologna, Matteo Lepore.

Spiazzate, inevitabilmente, anche le altre due donne di cui si parlava per il dopo-Bonaccini – l’attuale vicepresidente Irene Priolo e la sindaca Isabella Conti – così come la schiera di uomini che puntava alla candidatura a governatore, tra cui gli assessori regionali Paolo Calvano e Andrea Corsini (che dalla loro avrebbero il “merito” di spezzare l’egemonia modenese e rispettare l’alternanza tra Emilia e Romagna). Non più Raffaele Donini, che ora ha più che altro da pensare a mantenere lo scranno di assessore visti i tutt’altro che brillanti risultati della sanità emiliano-romagnola.