Bonaccini: se si vince in Emilia, parte la riscossa

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“L’Emilia-Romagna rappresenta qualcosa di importante anche per il resto del Paese, in gioco c’è il futuro di questa regione, la sua identità e i suoi valori. Prima ancora del programma c’è un’idea di società diversa da quella dei nostri avversari, un’idea diversa dell’identità dell’Emilia-Romagna. Noi abbiamo un progetto per il futuro di questa regione”. Lo ha detto Stefano Bonaccini che, all’autodromo di Imola, ha presentato, insieme al sindaco di Milano Giuseppe Sala, il proprio programma elettorale e le liste che lo sostengono.

“Se vinciamo qui in Emilia-Romagna, da qui parte un riscossa per l’Italia”, ha detto.

Conoscenza, diritti e doveri, sanità, scuola, assistenza, lavoro e sviluppo sostenibile i pilastri del programma. “Il nostro primo atto – ha detto – sarà firmare un nuovo patto per il lavoro, per passare dalla piena alla buona occupazione e dalla crescita allo sviluppo sostenibile. Cinque anni fa la disoccupazione era al 9%, oggi è al 5%. Ancora non basta, ma aver recuperato 100mila posti di lavoro credo che ci faccia dire che si sta meglio di cinque anni fa”.

I pilastri del programma. Dal nido gratuito e per tutti, senza liste d’attesa, all’inglese per i più piccoli. Sanità pubblica per il diritto alla salute garantito al povero come al ricco. Diritto allo studio al 100%. Azzeramento della dispersione scolastica. Ancora più fondi per la non autosufficienza. Nuovo Piano per la casa. Sostegno alle famiglie numerose. Nuovo Patto per il Lavoro 2030: crescita inclusiva, piena e buona occupazione, sostenibilità. 4 milioni e mezzo di nuovi alberi (uno per ogni emiliano-romagnolo). Energie rinnovabili: 100% di utilizzo al 2035. Neutralità climatica entro il 2050. Programma ‘Fiumi e mari sicuri e puliti’. Rigenerazione urbana e stop al consumo di suolo. Raddoppio dei fondi per la sicurezza del territorio. Società pubblica per la manutenzione delle strade. Appennino più vicino. Turismo e Commercio: incentivi e riqualificazione delle strutture. Agricoltura: qualità, più giovani e no dazi. Lavoro e formazione, NEET sotto il 10%. Emilia-Romagna Data valley europea e regione iperconnessa. Alta formazione e nuova manifattura perno del nostro sistema produttivo. Emilia-Romagna più semplice ed efficiente per cittadini e imprese. E tutte le altre proposte.

“Per costruire insieme l’Emilia-Romagna che vogliamo”. Lo ha presentato domenica all’Autodromo di Imola Stefano Bonaccini, presidente uscente e ricandidato alla guida della Regione Emilia-Romagna alle elezioni del prossimo 26 gennaio. Una regione ancora più forte e più giusta, sulla base di un progetto condiviso dalla coalizione di centrosinistra, larga e aperta al civismo, composta da sei liste: Lista Bonaccini Presidente; PD-Bonaccini Presidente; Coraggiosa; +Europa, Socialisti, Repubblicani; Verdi; Volt.

Misure per l’Emilia-Romagna dei prossimi anni, a partire dal buon governo di oggi, che ha visto in regione non un euro di tasse in più in tutti i cinque anni della legislatura, ma anzi l’avvio di provvedimento che fanno risparmiare agli emiliano-romagnoli oltre 80 milioni di euro l’anno, più di 240 milioni nel triennio 2019-21: abolizione superticket sanitari (33 milioni), dimezzamento Irap per aziende, artigiani e commercianti in montagna (12 milioni), abbattimento delle rette dei nidi (18 milioni), bonus affitto per le famiglie in difficoltà (12 milioni) e bus gratis per gli abbonati al servizio ferroviario regionale (6,2 milioni).