Reggio stazione, Comitato: senza l’esercito qui a comandare è la mafia

Stazione di Reggio con polizia

Il Comitato IV Novembre insiste nella richiesta di inviare l’esercito a Reggio Emilia a presidiare le zone sensibili della città, in particolare il quartiere della stazione dove cittadini ravvisano segnali quotidiani della mancanza di sicurezza determinati dal dilagare della criminalità e dal degrado urbano che avanza: “Noi del Comitato IV Novembre consideriamo alcuni articoli pubblicati di recente riguardanti l’esercito in stazione a Reggio Emilia come della pura disinformazione. Noi sappiamo bene che l’esercito non risolverà la piaga della droga o quello della povertà. Per quello ci vuole la politica vera che a Reggio non c’è da tanti anni. Abbiamo l’ impressione che chi decide a Reggio stia giocando a Risiko con la città. Muove pattuglie, sposta forze da una parte all’altra ma intanto solo noi residenti dobbiamo fronteggiare ogni giorno una situazione fuori controllo.

Ma a Parma, Modena e Bologna sono tutti dei deficienti ad aver chiamato l’ esercito? L’ esercito resta un deterrente che tutte le città intorno a noi utilizzano mentre noi no. E nessuno di noi residenti capisce il perché.

L’esercito è necessario soprattutto in una città in cui vi è mafia, in praticolare la ‘ndrangheta, come Reggio Emilia, è necessario soprattutto a presidiare piazzale Marconi, che vede decine di spacciatori occupare la piazza più frequentata della città. ll segretario della Cgil Cristian Sesena (che è contro l’ esercito) veda quel piazzale così: uno spazio dove la mafia fa i suoi guadagni.

Lo dice anche nel suo intervento parlando di “soggetti in stato di disagio sociale come propria manovalanza”. Un piazzale che alla mafia fa comodo tenere così, dove si fanno traffici, dove si controlla un territorio con il caos. Non chiamare l’esercito significa fare un regalo alla mafia, che potrà continuare i propri traffici open air. Ci chiediamo: chi a parte la mafia ci sta guadagnando? A quali altre realtà del nostro territorio conviene questa realtà?

Noi del Comitato chiediamo l’esercito perché vogliamo che lo Stato ci dica: “Io ci sono!”. E invece lo Stato non arriva. L’ esercito presidierebbe una zona della città sensibile e noi siamo convinti che sarebbero intervenuti ad aiutare la ragazza strozzata nell’atrio della stazione. Una volta che l’esercito sarà arrivato, ci vorrà la politica, ci vorranno le idee. Idee che l’assessore Marchi, l’assessore Tria e il sindaco Vecchi non hanno. Stazione Off o Stazione In li fa sembrare degli studenti che studiano il giorno prima dell’interrogazione e non sanno rispondere alle domande.

Negli ultimi mesi abbiamo chiesto il dormitorio alla giunta: ci state lavorando? O aspettate le elezioni? Sempre queste maledette elezioni che non fanno altre che paralizzare una città. E qui è responsabilità della giunta: se i poveri vagano per la stazione senza un letto, certo che poi ce li ritroviamo nelle cantine. Lo diciamo al Prefetto e Questore: non siete preoccupati di non sapere chi vive nella nostra città? Non siete preoccupati di vivere e farci vivere con delle mine vaganti?”.



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