Reggio. Rec su progetto alternativo in viale Umberto I: salviamo quei 75 alberi

viale Umberto I – Reggio Emilia

Scrive in nota Rec sul progetto di riqualificazione dell’amministrazione comunale di via le Umberto I: “Sabato 31 ottobre siamo stati ancora una volta a fianco dei “Cittadini per viale Umberto I”, per chiedere che vengano rispettati gli impegni presi in seguito all’approvazione della Mozione lo scorso 27 aprile durante il Consiglio Comunale, e firmata da oltre 2500 cittadine e cittadini.

Purtroppo da allora poco o nulla si è mosso da parte dell’amministrazione, mentre i Cittadini firmatari sono riusciti a coinvolgere l’architetto Thomas Coccolini Haertl, che a titolo gratuito ha redatto una bozza di progetto alternativo a quello attuale, che eviterebbe il taglio di quasi tutte le 75 piante non passibili di abbattimento secondo la perizia voluta dalla stessa amministrazione comunale e redatta dall’agronomo Morelli.

Proprio domani in consiglio comunale avverrà l’approvazione della “Strategia di adattamento ai cambiamenti climatici di Reggio Emilia e le conseguenti indicazioni attuative per il piano di adattamento”.

Quale miglior occasione per l’amministrazione per dare corpo alla Dichiarazione di emergenza climatica votata il 23 settembre 2019 e che impegnava Sindaco e Giunta ad “intensificare il coinvolgimento attivo dei cittadini e associazioni nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro soluzione” e quale miglior occasione per la politica di guardare avanti, soprattutto in questo momento storico segnato da una pandemia globale e dalla sempre più devastante crisi climatica.

Certo, non saranno 75 alberi in più a salvare Reggio Emilia dalla cappa di inquinamento in cui è immersa o a mitigare l’intero clima cittadino, ma salvaguardare quei 75 alberi può essere il segnale di un reale cambio di passo, anche attraverso l’ammissione di errori progettuali che hanno sviluppato l’aspetto monumentale di una passeggiata settecentesca a tratti favolistica, mettendo ancora una volta in secondo piano l’aspetto ambientale, considerato sempre un “contorno verde”.

Purtroppo servono scelte forti, soprattutto se un’idea progettuale è difesa solo dall’interesse a non perdere i finanziamenti del Mibact su quel tratto di Passeggiata Estense, mentre non rispecchia un’idea di Città che vuole ambire ad essere realmente ecologica, solidale, giusta.

A volte un passo indietro vale quanto un salto in avanti”.