Si terranno il 26 novembre le elezioni per il Presidente della Provincia di Reggio Emilia. La data per il rinnovo della carica è indicata nel Decreto di indizione dei comizi firmato dal Presidente della Provincia e Sindaco di Castellarano Giorgio Zanni.
La scelta di questa data non è però scontata. Infatti, secondo la Legge 56/2014 che regola il funzionamento delle Province, hanno diritto di concorrere all’elezione a Presidente solo i Sindaci eletti che abbiano davanti a sé almeno 18 mesi di mandato.
“Il mandato attuale scade il 31 ottobre e la legge consentirebbe dunque di fissare le elezioni fino a 90 giorni successivi a tale scadenza, quindi da qui a gennaio – spiega il Presidente Giorgio Zanni – Ho ritenuto opportuno, anche in accordo con le forze politiche che compongono la maggioranza all’interno del Consiglio provinciale, convocare le elezioni con qualche settimana di anticipo rispetto al termine ultimo per consentire alla maggioranza dei sindaci di poter partecipare da protagonisti attivi a tale dibattito e a tale scelta democratica.”
L’accesso alla corsa per la carica di Presidente sarà così aperta a 39 sindaci su 42. Se la convocazione fosse slittata anche solo di pochi giorni sarebbero stati solo 9 i sindaci candidabili.
“Durante il mandato – aggiunge il Presidente Zanni – abbiamo scelto di affrontare le enormi sfide che ci ha posto questo periodo storico senza mai rinunciare al dialogo e alla condivisione di risorse e strategie. Ringrazio profondamente la squadra che si è creata, formata dai Sindaci e dai professionisti degli uffici, che hanno reso sempre più la Provincia, nonostante i tagli dallo Stato centrale e l’assenza di una riforma nazionale che chiediamo da tempo, una vera Casa dei Comuni.
Insieme alle 42 comunità che compongono la nostra provincia abbiamo affrontato quattro anni di lavoro intenso, ma anche di grandi soddisfazioni. Tantissimi i dossier affrontati: la gestione dell’emergenza pandemica e la delicata fase di ripartenza, la gestione dei fondi PNRR, gli investimenti in edilizia scolastica e infrastrutture di collegamento, la formazione e l’orientamento dei giovani attraverso l’ufficio scolastico provinciale, le minacce della criminalità organizzata, le fragilità e le opportunità della montagna, il nodo cruciale di un sistema sanitario pubblico da difendere, per ridisegnare insieme la sanità territoriale del futuro.
Temi affrontati con responsabilità e passione anche insieme ai diversi sindaci che si sono succeduti con funzioni di Consigliere delegato, sostenuti da una maggioranza larga e dai saldi valori di centro-sinistra, che ha saputo però sempre lavorare e dialogare con tutti, senza pregiudizi e preclusioni politiche, mettendo al centro esclusivamente la vita, il benessere ed anche le fragilità delle nostre comunità, delle nostre cittadine e cittadini reggiani.
Tutti, senza distinguere il peso delle opinioni in base al numero di abitanti, alla collocazione geografica o alla sensibilità politica. E molto spesso esercitando un raccordo che va ben al di là delle competenze che le nuove Province avrebbero per legge e che si concretizza anche nei rapporti con forze sociali e sindacali, rappresentanti del terzo settore, associazioni di categoria che voglio ringraziare per il prezioso apporto e per le positive relazioni costruite insieme in questi anni.
I prossimi giorni saranno una nuova occasione di confronto sul futuro della nostra Provincia. Sono sicuro che rimarrà, come lo è stato in questi quattro anni, l’obiettivo comune di portare coesione e sviluppo a un territorio che vince solo se continuerà a lavorare insieme.”
Alle urne, il 26 novembre, saranno chiamati tutti i Sindaci e i Consiglieri comunali di 41 Comuni reggiani (mancherà infatti quello di Correggio, che è commissariato). Le elezioni, come prevede la Legge 56/2014, avverranno con il metodo del voto ponderato: l’elettore che appartiene ad un Comune con un minor numero di abitanti esprime, infatti, un voto con un valore inferiore rispetto all’elettore di un Comune con un numero maggiore di abitanti.
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