Reggio, la campionessa di taekwondo Alessia Korotkova diventa cittadina italiana

cittadinanza Olesya Alessia Korotkova

Da martedì 27 ottobre Olesya “Alessia” Korotkova, 22 anni, campionessa di taekwondo nata in Russia (a Krasnojarsk, nella Siberia meridionale) ma cresciuta a Reggio, è diventata una cittadina italiana a tutti gli effetti. La cerimonia si è svolta in Sala del Tricolore, in municipio: il sindaco Luca Vecchi, insieme all’assessore al welfare Daniele Marchi, le ha conferito la cittadinanza italiana assieme ad altre 14 persone tra ragazzi e ragazze.

Korotkova, che è cintura nera di taekwondo, ha vinto due coppe Italia junior, un campionato italiano junior e un campionato italiano categoria olimpica senior, gareggia a livello nazionale e internazionale: finora, senza la cittadinanza italiana, il suo percorso sportivo era rimasto bloccato. Il suo grande sogno è la partecipazione alle Olimpiadi con la nazionale italiana, cosa che ora sarà possibile grazie a questo passaggio.

In tutti questi anni il suo allenatore Daniele Frascari, dell’associazione sportiva Asd Taekwondo Tricolore, le è stato a fianco non solo nelle competizioni sportive ma anche nella sua battaglia per diventare cittadina italiana. Un sogno finalmente coronato dopo quattro anni di attesa: la domanda di cittadinanza, infatti, era stata presentata dalla giovane atleta alla prefettura di Reggio già nel 2017.

“Reggio Emilia è l’unica città in Italia ad aver istituito una cerimonia per il riconoscimento della cittadinanza”, ha sottolineato il sindaco Vecchi: “È un momento importante e lo celebriamo nella Sala del Tricolore, dove è nata la nostra bandiera. Oggi insieme all’assessore Marchi abbiamo conferito 15 cittadinanze, soprattutto a ragazze e ragazzi che aspettavano da tempo questo momento. Tra loro c’era anche Alessia, una giovane reggiana nata in Russia che finalmente potrà partecipare alle prossime Olimpiadi con la maglia azzurra. Il sogno che aspettava da una vita finalmente si realizza. A tutte e tutti loro ho fatto le mie congratulazioni e ho anche chiesto scusa. Scusa per il ritardo con cui l’Italia si sta muovendo sulla strada dei diritti, lasciando per anni le persone in un limbo di incertezza. Dobbiamo fare un passo avanti sulla cittadinanza e dobbiamo farlo adesso”.