Reggio, in Fonderia “Under the flesh” con il coreografo e performer libanese Bassam Aboud Diab

Under the flesh Bassam Aboud Diab photo credit -D

Giovedì 21 aprile alle 21 alla Fonderia di Reggio arriva “Under the flesh” del coreografo libanese Bassam Aboud Diab: una performance di danza contemporanea che è anche una riflessione personale che indaga sul modo in cui il corpo umano reagisce a situazioni di guerra e pericolo, e su come questo istinto di sopravvivenza può essere espresso in una danza con una propria tecnica specifica.

“Nel 1996 – racconta Diab – la guerra tornò ed era molto tempo che non incontravo i miei amici, i bombardamenti. I miei amici questa volta erano molto più sofisticati e forti delle volte precedenti ed era molto tempo che non utilizzavo la strategia della caduta. Presi nota del cambiamento ed elaborai di nuovo la strategia cercando di non morire. La seconda strategia consiste nel lasciare che il tuo corpo vada fino alla fine, ti avvantaggi del momento per andare verso l’estrema parte del tuo corpo/il confine estremo del tuo corpo ed evitare il pericolo. In effetti non è una strategia, ma cercavo di festeggiarla perché ebbi un nuovo paia di scarpe dagli aiuti europei. La parte migliore di una guerra sono i regali, giochi e donazioni che di solito riceviamo dopo ogni guerra; ma in quel caso il mio vicino ricevette più doni perché i suoi genitori morirono durante la guerra”.

“Durante l’anno 2000 sono cambiato. Nuove idee in mente riguardo la relazione tra le culture, il corpo, la morte e i rituali. La mia nuova strategia è di mettere insieme tradizioni e identità per creare un particolare gusto e un significato del tutto nuovo per l’esistenza. Nel 2006 le cose si sono fatte più difficili: fui obbligato a utilizzare un enorme numero di strategie per sopravvivere. Dolore e morte erano solo musica per me. Penso che il tempo sia finito e che voi state pensando che ho detto un sacco di stupidaggini, ma la cosa più importante è che proviate a scoprire le vostre personali strategie”.

Lo spettacolo sarà seguito da un talk con il pubblico (condotto da Mattia Mariani, direttore di Telereggio) incentrato su come l’artista vede le trasformazioni della società e su come la cultura incida su queste ultime.