Il prefetto di Reggio Iolanda Rolli, d’intesa con il questore e con i comandanti provinciali dei Carabinieri e della Guardia di finanza, ha disposto una forma di vigilanza a protezione di Elia Minari, giurista reggiano fondatore nel 2009 dell’associazione culturale antimafia Cortocircuito, promotrice di importanti inchieste sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in provincia di Reggio, spesso citate o acquisite agli atti nei vari processi contro la ‘ndrangheta – come “Grimilde” o “Aemilia” – che si sono susseguiti negli ultimi anni. Una delle inchieste dell’associazione, tra le altre cose, è stata citata nel primo punto della relazione ufficiale di scioglimento per mafia del Comune di Brescello, in provincia di Reggio, nonché nella sentenza del Consiglio di Stato.
La decisione è stata presa dopo che sono state intercettate le parole di un detenuto in carcere, dalle quali sarebbe emerso un potenziale rischio per l’incolumità fisica dello stesso Minari, persona già considerata “esposta” per il suo impegno decennale contro le mafie in Emilia. Il dispositivo di protezione è gestito dal personale della Polizia di Stato, in coordinamento con le altre forze dell’ordine.
“Desideriamo ringraziare le forze dell’ordine e la Prefettura per essersi prontamente attivati a tutela dell’incolumità di Elia”, ha commentato l’associazione Cortocircuito: “Ci teniamo a esprimere massima vicinanza e sostegno al nostro fondatore che, con coraggio e impegno, nonostante le difficoltà, le preoccupazioni e le dure parole da parte di esponenti della ‘ndrangheta, non si è mai fermato, dimostrando che è possibile essere cittadini attivi, consapevoli e promotori di legalità. Elia non è solo”.
“Carissimo Elia, sei molto forte e lo hai ampiamente dimostrato, ma in questo momento vorrei che tu sapessi che siamo tutti con te in un grande abbraccio e in un sincero sentimento di vicinanza”, ha detto invece il sindaco di Reggio Luca Vecchi: “I valori che hai interpretato sono i nostri valori, il tuo impegno per la costruzione di una cultura della legalità è il nostro impegno, combattere le infiltrazioni della grande criminalità con la cultura, la consapevolezza e l’impegno civile deve essere l’agire di ognuno di noi. Spero di vederti presto. Tieni duro. Un grande abbraccio”.
Sul tema è intervenuta anche la presidente dell’assemblea legislativa regionale Emma Petitti: “La lotta per la legalità è una delle cifre dell’impegno politico e istituzionale dell’Emilia-Romagna, un lungo percorso in cui Elia Minari ha un ruolo da protagonista, perché il suo coraggio e il suo impegno hanno dimostrato cosa significa dare voce alla battaglia per la legalità e contro le mafie. La cultura mafiosa vuole isolare le persone e creare il vuoto attorno a loro per intimidirle. Noi contrastiamo questa violenza con la solidarietà: Elia non sei solo”. Minari collabora dal 2015 con l’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna per attività in favore della legalità.
La direzione provinciale del Partito Democratico di Reggio ha espresso “massima vicinanza e solidarietà” a Minari: “Elia, da sempre schierato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, ha scelto di metterci la faccia e non tirarsi indietro. Caro Elia, noi siamo con te. Oggi e sempre. Proseguiamo questa lotta insieme: non sei solo. Un grande abbraccio all’amico Elia”.
Sulla stessa linea il Movimento Agende Rosse di Reggio e provincia, che ha espresso “totale vicinanza e solidarietà” a Minari: “Ad Elia il nostro rinnovato sostegno, affinché sappia di non essere solo!”.
La Camera del lavoro di Reggio e la Cgil dell’Emilia-Romagna hanno espresso “profonda vicinanza ad Elia Minari e all’associazione Cortocircuito, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Quanto accaduto dimostra ancora una volta che le associazioni criminali di stampo mafioso sono ancora ben radicate nel nostro territorio e continuano a rivolgere minacce e a fare atti intimidatori contro tutti i soggetti che combattono quotidianamente contro di loro e contro la cultura mafiosa. Per questo riteniamo non si debba abbassare la guardia. Tutti gli strumenti che ci siamo dati devono essere potenziati a partire dalla Consulta provinciale della legalità, dove sono presenti anche tutte le associazioni antimafia della provincia”.
Per il sindacato “la promozione della cultura della legalità nelle scuole, nella società, nei luoghi di lavoro e tra tutta la cittadinanza, come fa l’associazione Cortocircuito, non deve essere messa a rischio dalla violenza mafiosa. Oggi, anche dopo la conclusione del processo Aemilia, il nostro territorio è divenuto uno snodo strategico ed economico delle associazioni mafiose, che continuano a fare affari e a infiltrarsi nel tessuto produttivo e industriale. Non basta prendere atto della situazione, ma va contrastata a tutti i livelli a partire dal denunciare sempre e comunque. La Cgil è da sempre attiva in questa battaglia di civiltà e continuerà ad esserlo assieme ad Elia e a tutte le persone che credono nella giustizia”.
Anche per la Cisl Emilia Centrale, che si era già costituita parte civile nel processo Aemilia, “Elia Minari con la sua associazione Cortocircuto è una sentinella di legalità e del mondo che vogliamo. A lui e alla sua associazione la nostra piena solidarietà. Nella nostra provincia, così come dovrebbe essere nel resto d’Italia, non può e non deve attecchire lo schema intimidatorio mafioso ‘ndranghetista. Ancora una volta ribadiamo la necessità di azioni concrete sul territorio per diffondere la cultura della legalità: proprio su questo versante possiamo fare molto sia nel mondo sindacale che economico, amministrativo e dell’istruzione. Elia non è solo. Siamo con lui: grazie al prefetto Rolli e alle forze dell’ordine per l’attenzione dimostrata”.
“Le minacce nei confronti del giurista Elia Minari sono vergognose”, hanno commentato i consiglieri regionali reggiani della Lega Gabriele Delmonte e Maura Catellani: “Le intimidazioni contro tutti coloro che hanno il coraggio di raccontare a viso aperto le organizzazioni malavitose sono inaccettabili, perché la denuncia è fondamentale per una democrazia compiuta, in quanto esiste un fil rouge che unisce inchieste, libertà di informazione e il diritto a essere informati a giustizia e democrazia. A Elia e alla sua associazione Cortocircuito va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”.
Anche la Lega reggiana ha espresso “il massimo sostegno e solidarietà” a Minari: “La lotta alle infiltrazioni mafiose nel nostro territorio condotte da Elia Minari sono state fondamentali per un’operazione-verità che ha portato una coscienza collettiva ancora più radicata. Anche il nostro tessuto socio-economico non è indenne da questo male: per questo motivo tutto il mondo politico, economico e amministrativo locale deve essere unito a supporto delle battaglie di Minari”, ha detto il referente provinciale leghista Matteo Melato.
I socialisti reggiani hanno espresso solidarietà nei confronti di Elia Minari tramite Alex Scardina, consigliere nazionale del Psi: “Minari è un uomo che si è tanto speso per la legalità, rischiando sempre in prima persona, e che merita l’appoggio di tutte le istituzioni locali. Purtroppo gli eventi degli ultimi anni ci raccontano che la ‘ndrangheta si è infiltrata nel tessuto sociale ed economico della nostra realtà, una condizione che non dobbiamo accettare passivamente ma che abbiamo l’obbligo morale di combattere, con impegno costante e quotidiano”.
Solidarietà a Minari anche dall’onorevole del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari: “Minari è da anni impegnato contro le mafie e le inchieste di Cortocircuito hanno avuto un ruolo determinante all’interno delle indagini giudiziarie contro la ‘ndrangheta in Emilia-Romagna, avendo acceso i riflettori sulle infiltrazioni nel Comune di Brescello. L’importante lavoro svolto ha infatti fornito alla magistratura materiale per la maxi-inchiesta Aemilia e il processo Grimilde. Un grande lavoro giornalistico, nonché importante esempio di cittadinanza attiva contro le mafie. Bene ha fatto il prefetto di Reggio ad attivarsi immediatamente per tutelare Minari e Cortocircuito”.
“Europa Verde desidera esprimere solidarietà e vicinanza a Elia Minari”, ha detto la capogruppo di Europa Verde e vicepresidente dell’assemblea legislativa regionale Silvia Zamboni: La notizia del provvedimento ci lascia sconvolti. Le intimidazioni dirette al giovane fondatore dell’associazione Cortocircuito, impegnato da anni in attività e inchieste contro l’attività della ‘ndrangheta in Emilia, sono inaccettabili e rappresentano una grave minaccia non solo per la persona di Elia Minari, ma anche una ferita per la nostra democrazia. Per questo esprimiamo solidarietà e vicinanza a Elia, che da anni si dedica con passione e coraggio a denunciare la presenza delle infiltrazioni mafiose in Emilia”.
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Stato di abbandono? Io direi più atti di vandalismo...
Sono sempre più vergognosi senza un briciolo di pudore ,superpagati per scaldare le poltrone e non per risolvere i problemi reali della gente !
La sinistra vuole solo governare non pensa le cose importanti per gli italiani anche se non è in grado di farl: pur di avere voti […]