Reggio. Dal 18 novembre a Palazzo Magnani la mostra “L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione”

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Dal 18 novembre Palazzo Magnani riapre le porte per ospitare “L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione”, un percorso espositivo che esplora il tema dell’identità inquieta che interroga il nostro tempo attraverso dipinti, sculture, disegni, grafiche e libri d’artista di 57 artisti.

La mostra, a cura di Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni, presenta al pubblico una selezione di autori che hanno guardato alla propria realtà interiore e al mondo, dove “l’arte inquieta” è figlia di vicende personali e collettive, di quell’urgenza espressiva dell’artista e dell’esplorazione degli infiniti volti ed espressioni dell’identità umana.

Nell’allestimento dialogano autori di poetiche fondative della modernità, con opere talvolta provenienti da mondi esclusi, oggi considerate un prezioso e necessario archivio dell’immaginario. L’art brut, dunque, visionaria e dai linguaggi inediti, come già avevano intuito i grandi maestri delle avanguardie che aprono le sezioni espositive: Paul Klee, già nel 1912, Max Ernst e il Surrealismo, Jean Dubuffet nel 1945.

Carla Accardi, Alighiero Boetti, Jean Dubuffet, Max Ernst, Alberto Giacometti, Keith Haring, Emilio Isgrò, Paul Klee, Anselm Kiefer, Maria Lai, Antonio Ligabue, Zoran Music, Emil Nolde e Yves Tanguy sono solo alcuni degli artisti presenti in mostra: saranno messi in dialogo con autori le cui opere inedite provengono dall’archivio del San Lazzaro, il Museo di storia della psichiatria di Reggio, che oggi è una delle maggiori collezioni nel campo in Europa.

“L’Arte Inquieta. L’urgenza della creazione” si articola in stanze tematiche (volto metamorfico; serialità, ossessioni e monologhi interiori; cartografie, mappe e mondi visionari), con autori e opere che si accostano per affinità di generi e di linguaggi: un percorso espositivo che indaga la bruciante vitalità dell’artista, la sua inquieta identità nello sguardo sulla storia, su desideri e realtà di questo mondo.

La mostra, che sarà aperta fino al 12 marzo, è promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani insieme al Comune di Reggio e all’Ausl reggiana, con il contributo di Regione Emilia-Romagna e Camera di commercio di Reggio e con il sostegno di Bper Banca, Coopservice, Farmacie Comunali Riunite e Natura Sì.

Sarà inoltre il momento culminante di “Identità Inquieta“, un grande lavoro corale che coinvolge, nell’attuale fase di progettazione, istituzioni e organizzazioni della vita sociale, educativa e culturale della città (tra cui Reggio Emilia Città senza barriere, Farmacie Comunali Riunite, i Musei Civici, le biblioteche e l’Ausl) con l’intento di offrire un ricco e variegato calendario di eventi culturali e opportunità di partecipazione attiva.