Cinque persone sono state denunciate per truffe assicurative ai danni di altrettanti automobilisti. E’ il risultato delle indagini sui raggiri via web condotte dal Comando di Polizia locale di Reggio Emilia nelle ultime settimane.
Durante controlli stradali, sono state individuate cinque vetture in circolazione senza copertura assicurativa. In tutti e cinque i casi, è emerso che, nonostante gli accertamenti telematici indicassero un mezzo privo di copertura assicurativa, i conducenti esibivano, in perfetta buona fede, certificati Rca temporanei intestati a note compagnie. Le successive verifiche hanno poi dimostrato senza ombra di dubbio che i documenti erano stati contraffatti.
Tutti i conducenti raggirati, convocati negli uffici del Comando di via Brigata Reggio, hanno sporto denuncia per la truffa subita. Gli automobilisti hanno anche fornito agli agenti materiale su cui indagare: contatti telefonici, mail, conversazioni via whatsapp, ricevute di versamenti postepay. Tramite numeri di postepay gli agenti sono risaliti a cinque persone, tre uomini e due donne tra i 25 e i 50 anni, quattro residenti in Campania e una in provincia di Varese: tutti sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di truffa.
Al vaglio degli agenti, vi è anche la posizione di altre dieci persone, che potrebbero aver beneficiato a vario titolo dei raggiri.
Il copione della truffa è identico per ogni colpo messo a segno. Appena il cliente compila il modulo online per ottenere un preventivo su una assicurazione, riceve una chiamata telefonica. Un presunto operatore del sito fornisce il preventivo richiesto e, una volta catturato l’interesse dell’interlocutore, indica tutti i passaggi per la stipula della polizza, compreso il numero di una carta postepay su cui versare la cifra pattuita. Una volta inviato il denaro, il malcapitato automobilista riceve da una mail criptata la copia del finto contratto assicurativo. E si mette in auto, convinto di essere assolutamente in regola.
Le assicurazioni stipulate, spesso temporanee, vanno da poche settimane a qualche mese, ma in uno dei casi accertati si trattava di un contratto annuale. Durante le indagini gli agenti hanno scoperto che le postepay, una decina in tutto, rimanevano attive per circa 20 giorni, durante i quali venivano versati in media circa 20mila euro da tutta Italia per ciascuna carta prepagata.
Esaminando gli estremi delle carte prepagate, ad oggi gli operatori di via Brigata Reggio hanno rintracciato altre 35 persone truffate su tutto il territorio nazionale (oltre ai cinque automobilisti reggiani), tutti si sono rivolti alle forze di polizia del loro territorio per sporgere denuncia.
Il Comando di Polizia locale di Reggio Emilia ricorda che esistono alcune semplici cautele da adottare se si vogliono evitare truffe assicurative perpetrate via web.
In Italia esiste l’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass), consultabile all’indirizzo www.ivass.it, dove vengono segnalati i siti web sospetti.
Ogni attività di intermediazione assicurativa effettuata via internet deve riportare per legge i dati dell’intermediario (indirizzo della sede, recapito telefonico, posta elettronica), numero e data di iscrizione al Registro unico degli intermediari assicurativi.
In caso di dubbio è sempre possibile chiedere chiarimenti al contact centre dell’Ivass che risponde al numero verde 80048661.
Una volta che si trova l’accordo sul tipo di assicurazione, il versamento della cifra pattuita deve essere fatto esclusivamente tramite bonifico bancario, in nessun caso su carte prepagate. Stipulata la polizza, è bene controllare che il numero di targa e i dati del proprietario sul contratto corrispondano a quelli forniti. Infine in caso di dubbio ogni cittadino ha la possibilità di collegarsi al Portale dell’automobilista, per verificare che la copertura assicurativa – già pagata – sia stata inserita.
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Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]