Venerdì 25 aprile ricorre l’ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, e per l’occasione sono numerosi gli appuntamenti promossi a Reggio e in provincia per ricordare quel momento fondamentale per la storia delle istituzioni democratiche italiane e i valori della Resistenza.
Nel Reggiano l’ospite d’onore della giornata sarà il giornalista e scrittore Paolo Berizzi, firma del quotidiano La Repubblica, uno dei maggiori esperti dei movimenti dell’estrema destra italiana, che dal 2019 è costretto a vivere sotto scorta per le sue inchieste sul tema e le minacce che ha ricevuto.
Berizzi sarà protagonista di un doppio appuntamento: al mattino, dopo il corteo lungo la via Emilia e la deposizione delle corone ai monumenti alla Resistenza e ai caduti di tutte le guerre in piazza della Vittoria, salirà sul palco di piazza Martiri del 7 luglio per pronunciare l’intervento ufficiale della cerimonia; al pomeriggio, invece, sarà sul palco a Casa Cervi, a Gattatico.
Nel frattempo, su Instagram Berizzi ha messo le cose in chiaro: “Un onore e un privilegio doppio”, ha detto presentando i due appuntamenti in terra reggiana. Per poi aggiungere: “Ci vediamo lì. Chi non è antifascista è fascista!”.
Un riferimento, forse, anche al Consiglio dei ministri italiano, che nella seduta del 22 aprile ha proclamato ben cinque giorni di lutto nazionale per la morte di papa Francesco – fino a sabato 26 aprile, giorno dei funerali del pontefice in Vaticano. Un periodo considerato da alcuni troppo lungo, e che soprattutto “copre” per intero anche la giornata del 25 aprile: con il governo che si è affrettato a precisare che le manifestazioni per la festa della Liberazione saranno comunque consentite, ma che ha anche richiesto “sobrietà” nelle celebrazioni. Una richiesta che da più parti – compreso Berizzi, che ha espresso il suo disappunto sempre su Instagram – è stata interpretata come un tentativo di “silenziare” la giornata, storicamente indigesta per gran parte della destra italiana.
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