Reggio. Azione sul sindaco: “Sia esperto e competente”. Guidetti critico col Pd

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Il segretario provinciale di Azione a Reggio Emilia, Claudio Guidetti, interviene sulle manovre del centrosinistra in vista delle prossime comunali del 2024. In particolare Guidetti si rivolge al Partito democratico, ed è critico sul metodo con il quale i dem stanno cercando di individuare il prossimo candidato sindaco, sulla coalizione e sui programmi dei quali ancora non si parla.

Guidetti, non le pare il Pd si sia impantanato nella scelta nella scelta del candidato sindaco?

“Dapprima un questionario compilato da iscritti e cosiddetti stakeholders, poi un elenco di nomi talmente ampio da risultare privo di alcun reale significato. L’arroganza con cui il Pd locale ha deciso di affrontare questa fase politica quasi che fosse il Pci degli anni Settanta, che la maggioranza assoluta dei voti, allontana le basi per un serio confronto politico in vista di un’eventuale alleanza con Azione per le elezioni amministrative del prossimo anno”.

Voi siete pronti a entrare nella coalizione del centrosinistra?

Il Pd reggiano parte dal 31% dei votanti registrato in città alle politiche del settembre ‘22, sebbene detenga nei fatti il 99% il potere a ogni livello amministrativo, e continua a considerare i potenziali alleati come cespugli da accontentare dopo il voto con qualche poltrona marginale.

Quindi la vostra alleanza con il Pd non è scontata.

L’ho già detto in varie sedi, ma repetita iuvant: il Pd sta scherzando col fuoco. Noi di Azione non siamo mantenuti dalla politica, anzi ne siamo appassionati senza aspettative di natura personale; siamo mossi da ambizioni civiche, impegno personale, convinzioni, valori e progetti offerti ai cittadini elettori e alla società. Siamo una realtà formata da diverse traiettorie storiche che si ritrovano oggi nel comune denominatore del riformismo e ci collochiamo nella gloriosa tradizione storica dell’antifascismo, tant’è che abbiamo intitolato ai Fratelli Rosselli la nostra scuola nazionale di formazione. A Reggio sosteniamo una politica di parziale continuità e sostanziale rinnovamento: poniamo competenza ed esperienza al primo posto nella selezione dei candidati, a ogni livello, società partecipate comprese. Denunciamo da anni le preoccupazioni espresse dai consultati dal Pd: sicurezza, mobilità, immigrazione e centro storico. E ci preoccupano i numeri che potranno uscire da un’approfondita analisi dei bilanci comunali, la cui reale situazione è tuttora celata all’opinione pubblica.

Siete disposti a correre da soli? E se così fosse chi sarebbe il vostro candidato sindaco?

Se al Pd credono di poter decidere il candidato sindaco da soli facciano pure, ma nel caso Azione percorrerà la propria strada in autonomia e con un proprio candidato alla guida della città. In quel caso, sarei disposto a correre in prima persona.
Se viceversa nel Pd, alla fine, termineranno le schermaglie e si potrà cominciare a parlare seriamente a livello bilaterale di accordi e programmi per la Reggio del futuro, saremo certamente disponibili al confronto.

Quali sono, secondo lei, i passi che vanno fatti per ritrovare la giusta intesa nel centrosinistra?

I democratici locali hanno un’ultima occasione per recuperare il terreno perduto, e ciò potrà accadere tra poche settimane con il congresso provinciale di Azione Reggio. L’auspicio è che il Pd si presenti al nostro congresso, al quale è già stato invitato presso i suoi vertici, dopo avere pubblicamente e chiaramente espresso i propri obiettivi di relazione bilaterale con il nostro partito. Non ci accontenteremo di parole generiche: il Pd dica se sceglierà di muoversi verso una rinnovata contemporanea stagione del riformismo emiliano, individuando persone esperte e competenti, o inseguirà le derive avventuriste del populismo grillista e del movimentismo di professione. Per quanto ci riguarda, la strada è una sola.