Reggio. Alla Panizzi antichi sillabari in mostra in “I come imbuto”

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Alla biblioteca Panizzi è in arrivo una mostra che ripercorre la storia del più fedele alleato di tutte le bambine e i bambini che imparano a leggere e scrivere: il sillabario. L’esposizione i come imbuto, curata da Chiara Panizzi e Maurizio Festanti, mette in valore le raccolte di sillabari antichi conservate negli archivi della biblioteca. In mostra è possibile osservare da vicino oltre cento esemplari di sillabari e altri documenti antichi, prodotti dalla metà del Settecento al secolo scorso, scoprendo tutte le tappe di un percorso che raramente viene raccontata e che permette, come spesso accade, di ritrovare nella storia di un oggetto un riflesso del tempi che cambiano. La mostra è visitabile nella sala mostre della biblioteca Panizzi dal 22 gennaio al 16 aprile negli orari di apertura della biblioteca, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19. L’ingresso è gratuito e per accedere è obbligatorio il Green Pass rafforzato.

Sabato 22 gennaio alle 11 si inaugura la mostra, in diretta streaming sui canali social della biblioteca Panizzi (Facebook e Youtube), con una presentazione del percorso espositivo dei due curatori Chiara Panizzi e Maurizio Festanti che accompagnano gli utenti alla scoperta delle cinque sezioni di cui la mostra si compone. “i come imbuto è una mostra che incuriosisce e diverte – dichiara Annalisa Rabitti, assessora alla cultura del Comune di Reggio Emilia – e mi rende davvero felice e orgogliosa che la nostra biblioteca custodisca un patrimonio così prezioso e inusuale. In città l’attenzione per la scuola e l’apprendimento è un tema imprescindibile e la cura verso i cittadini più giovani è un tratto distintivo della nostra identità politica e sociale. In questo senso è davvero interessante scoprire come gli strumenti didattici sono cresciuti nel corso della storia diventando sempre più efficaci e raffinati.”

Nell’ambito della mostra la biblioteca Panizzi promuove un interessante appuntamento di approfondimento delle tematiche proposte dalla mostra. Venerdì 4 marzo alle 17 con l’iniziativa Guardo e imparo i curatori della mostra Chiara Panizzi e Maurizio Festanti dialogano con Roberta Cardarello, docente di Unimore, sull’importanza delle immagini nella didattica scolastica. L’appuntamento è a ingresso libero su prenotazione su Eventbrite. Presto tutti i dettagli saranno online sul sito e sui canali social della biblioteca.

La mostra
L’antico progenitore del sillabario era costituito in epoca medievale da una tavoletta di legno sulla quale veniva incollato un foglio con l’alfabeto, maiuscolo e minuscolo, con il segno della croce e con il Pater noster. Fu nel corso dei secoli, prima con l’avvento della stampa e poi, a partire dal Settecento, con lo sviluppo di una vera e propria letteratura per l’infanzia, che il sillabario venne a configurarsi come un prodotto tipografico di qualità, tanto da sollecitare l’interesse di importanti artisti ed illustratori. Il ruolo fondamentale che ricopre l’illustrazione in questi libri, inoltre, fa di essi degli oggetti colorati, belli e piacevoli da sfogliare anche per le lettrici e i lettori più giovani e questa comunione tra utile e dilettevole è alla base della fortuna dei sillabari.

La raccolta dei sillabari della biblioteca Panizzi, che conta oltre cinquecento abbecedari, copre uno spazio temporale che va dalla metà del Settecento fino agli anni Cinquanta del secolo scorso, testimoniando un’interessante evoluzione dei metodi e degli strumenti pensati per l’apprendimento ed offrendo nello stesso tempo suggestivi spunti relativi alla storia dell’immaginario infantile. La mostra è divisa in cinque sezioni tematiche che approfondiscono altrettanti aspetti della storia dei sillabari, facendo di i come imbuto un’esposizione che contamina materie e linguaggi e racconta a tutto tondo una pagina importante della storia della didattica locale, nazionale e a tratti internazionale, grazie alla presenza in mostra di abbecedari in lingua inglese, francese e tedesca.

La sezione Prima del sillabario offre uno spaccato sull’approccio alla didattica prima dell’età moderna, attraverso il quale è possibile scoprire gli ausili che erano a disposizione dei bambini del Medioevo per iniziare a leggere, facendosi un’idea dei primissimi antenati del sillabario come lo conosciamo oggi.

Si passa poi a una sezione dedicata all’Evoluzione del sillabario, che propone un punto di vista sul percorso che i sillabari hanno intrapreso nel corso della storia, arricchendosi e diventando oggetti sempre più curati, preziosi ed efficaci.
Di grande interesse è la selezione di materiali scelta dai curatori per raccontare la storia dell’apprendimento e dell’alfabetizzazione a Reggio Emilia, partendo dall’esperienza scolastica in età napoleonica, fino ad arrivare all’ampio processo di alfabetizzazione dei ceti popolari attuato a inizio Novecento dalla politica socialista prampoliniana.

Dopo una sezione sugli Alfabeti illustrati, che porta l’attenzione del pubblico sull’affascinante esperienza del sillabario come libro d’artista, mostrando alcuni preziosi esemplari di libri e alfabeti progettati e illustrati da grandi artisti e illustratori, si passa alla sezione conclusiva della mostra, dedicata ai Sussidi didattici che trovano storicamente la loro ragione nella necessità di unire l’utile al dilettevole per rendere più piacevole l’apprendimento.

La mostra i come imbuto è un progetto degli Amici della biblioteca. Tutte le informazioni sulla mostra e le modalità di accesso sono online e in continuo aggiornamento sul sito e i social della biblioteca, dove saranno rese noti eventuali modifiche nella possibilità e nei modi di fruizione dei servizi in base alle direttive governative e regionali.