Reggio. Al Valli il Terzo Reich di Castellucci per il Festival Aperto

terzo reich

Il linguaggio può essere strumento violento e totalitario: Il Terzo Reich – di Romeo Castellucci per la Socìetas, in scena domenica 21 novembre, alle ore 19 al Teatro Municipale Valli nel Festival Aperto – è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, Una video-installazione che si basa sulla rappresentazione spettrale di tutti i nomi; una sequenza della totalità dei sostantivi del vocabolario italiano (tradotti poi nelle diverse lingue) proiettati, uno a uno, su un megaschermo. I nomi rappresentano potenzialmente tutti gli oggetti della realtà dotati di un nome. La velocità di sequenza è commisurata alla capacità retinica e mnestica di trattenere una parola che appare nel baleno di un ventesimo di secondo. Si tratta di comprimere lo sguardo sul punto critico di fusione, poco prima della perdita dell’aggancio percettivo, nello sfarfallamento che sfugge alla netta distinzione dei singoli termini. Il frenetico e liminale susseguirsi delle parole fa sì che alcune di esse rimangano impresse nella corteccia visiva di ciascun spettatore; altre – la maggioranza – andranno perse.

Lo spettatore, esposto a questo trattamento, subisce la parola umana sotto l’aspetto della quantità. Non il cosa, ma il quanto. L’affastellarsi frenetico delle nominazioni non lascia nessuno spazio alla scelta o discernimento. Il nucleo del linguaggio ritorna al rumore bianco, che riporta al caos.

Il Terzo Reich è l’immagine di una comunicazione inculcata e obbligatoria, la cui violenza è pari alla pretesa di uguaglianza. Qui, il linguaggio-macchina esaurisce interi ambiti di realtà, là dove i nomi appaiono uguali nella loro serialità meccanica, come fossero i blocchi edilizi di una conoscenza che non lascia scampo. Ogni pausa è abolita, occupata. La pausa, cioè l’assenza delle parole, diventa il campo di battaglia per l’aggressione militare delle parole, e i nomi del vocabolario così proiettati, sono le bandiere piantate in una terra di conquista.
Precede la proiezione un’azione simbolica in cui una performer darà vita a un cerimoniale di “accensione” del linguaggio. Il suono che accompagna l’installazione, composto da Scott Gibbons, sarà apodittico.

Regista, creatore di scene, luci e costumi, Romeo Castellucci è conosciuto in tutto il mondo per aver dato vita a un teatro fondato sulla totalità delle arti e rivolto a una percezione integrale dell’opera. Le sue messe in scena sono regolarmente invitate e prodotte dai più prestigiosi teatri internazionali, festival e teatri d’Opera, in oltre sessanta Paesi. È stato direttore della sezione Teatro alla Biennale di Venezia, Artiste Associé al Festival di Avignone ed è attualmente Grand Invité alla Triennale di Milano.

L’installazione presenta audio a volumi elevati e immagini ad alta frequenza che possono essere sconsigliate a chi è affetto da epilessia e a persone fotosensibili.

L’installazione è sconsigliata ai minori di 12 anni.

Durante l’installazione, il pubblico può entrare e uscire liberamente dallo spazio.

Il personale di sala è a disposizione.

L’ingresso agli spettacoli a teatro sarà possibile solo con certificazione verde Covid-19 (Green Pass). E’ richiesto anche un documento d’identità in corso di validità.

Biglietti in vendita su www.iteatri.re.it e in biglietteria (c/0 Teatro Municipale Valli)

domenica 21 novembre 2021 ore 19.00

Teatro Municipale Valli

IL TERZO REICH

Installazione di Romeo Castellucci

suoni Scott Gibbons

coreografia e interpretazione Gloria Dorliguzzo

realizzazione video Luca Mattei

consulenza informatica Alessandro Colla

produzione Socìetas