Radiovasca. Pug

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Balzo nei sondaggi e quattromila nuovi iscritti in ventiquattr’ore: l’effetto Schlein ha acceso i cuori delle sinistre vecchie e nuove.

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Prima uscita di Elly, per non sbagliare, dedicata all’antifascismo. A farle da scorta Giuseppe Conte e Maurizio Landini.

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E prima intervista in ginocchio dal compagno proletario Fazio, nello stesso programma da vent’anni, pagato dalle nostre bollette della luce per recitare lo stesso copione peraltro multimilionario: nessuna domanda, nessuna risposta.

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Durerà qualche tempo la luna di miele di Elly con quella fetta di italiani che si riconoscono in una sinistra del ventunesimo secolo, fresca, aperta, digitale, finalmente libera dai capi bastone e dai potentati locali.

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Poi si tratterà di fare i conti con la politica vera, anzitutto il partito che tra gli iscritti ha votato Bonaccini. La lotta è già in corso. Diranno che l’avversario è la destra, e intanto faranno a coltellate per guadagnarsi il posto, l’incarico, il sottogoverno regionale, come è sempre avvenuto e sempre avverrà in questa giovane repubblica.

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Sino a una settimana fa il candidato più forte per la successione a Bonaccini era il sindaco e insieme presidente della Provincia di Ravenna, Michele De Pascale, 38 anni, carriera tutta interna al partito, e soprattutto romagnolo. Ma adesso? Schlein dovrà fare i conti con i ras locali umiliati dalla sconfitta di Bonaccini e già scavalcati dalla nuova generazione. Non sarà una partita facile.

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Come avrete notato, è trascorsa una settimana dall’ultima Radiovasca e la politica è rimasta immobile, come previsto. Nessuno parla in pubblico e ora hanno smesso anche con i whatsapp perché poi gli screenshot vengono diffusi e tutto diventa maldicenza, incomprensione, nuove amicizie e antichi rancori. Il prossimo passo saranno i pizzini.

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Nella narrazione komunale che ha occupato perfino i cartelloni della città perché nessuno spende per farsi pubblicità in quel modo (quindi spendono soldi pubblici, tanto mica sono soldi loro) non cambia niente nel timing di fine mandato. L’assessore alla cultura per mancanza di indizi Annalisa Rabitti cercherà di spiegare anzitutto a se stessa cosa significhi “diritto alla Bellezza”.

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Alex Pratissoli, manager prestato all’amministrazione e vicesindaco senza volerlo, uscirà dall’eremitaggio con un annuncio che ha già sbalordito molti reggiani: abbiamo un Piano, recita il cartello. E l’altro: il PUG.

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Il PUG, capite? Vuol dire piano urbanistico generale, ma se spieghi al commerciante che ha chiuso perché in centro c’è solo delinquenza, o alla signora che ha smesso di uscire da quando rischia la vita per i monopattini che sfrecciano nel totale disordine urbano, cosa vuoi mai che pensi? Al PUG?

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Tanto si sa che a forza di piani urbanistici concordati tra Pci e industriali negli ultimi cinquant’anni si è ridotta la Reggio Emilia come la vediamo oggi. Non sarà semplice fare peggio, ma ci sono buoni motivi per prevederlo.

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Settimana silenziosa anche per le falangi di +Europa. I bambini dell’asilo stanno facendo casino, cantava Vasco Rossi. Ora hanno smesso. Gira voce che da Roma Magi e Pizzarotti stiano per azzerare tutto e portare i reggiani al congresso anticipato. Maria Francesca Sidoli detta Kuki, assessora alle attività produttive, si prepara a chiedere il reddito di cittadinanza.