Radiovasca. Autoaiuto

Vincitori e vinti

Con Bonaccini esce sconfitto anche il partito dei sindaci e degli amministratori. A Reggio, l’asse Vecchi-Delrio esce frantumato dalla sorprendente vittoria di Elly Schlein.

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Il sindaco in carica si è dato molto da fare durante l’intera fase del congresso e delle primarie. Ma Reggio non è l’Italia, e non le somiglia nemmeno. La narrazione di una città felice, moderna, innovatrice, detentrice di record su record e panzane varie si è fermata in pochi chilometri quadrati.
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Ma non solo Vecchi è uscito dal voto con le pive nel sacco. Anche il suo predecessore e alleato Graziano Delrio, garante dell’appoggio del mondo cattolico, è uscito malconcio dalla lotta tra correnti. Franceschini-Delrio 10 a 0.

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Ora è divertente osservare le smarcature dal perdente prepensionato. “Ho perso, ma aiuterò Elly”, dice Bonaccini, cercando di uscire dignitosamente da una botta politica a cui lo ha già inchiodato la storia. “Cercherò di dare una mano”, si dice in questi casi, si traduce in “ti prego salvami almeno con un posticino”.
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Il conto della disfatta, naturalmente, non viene pagato da nessuno. Avete notizia di dimissioni? Giammai. La colpa è sempre degli altri. Cercarsi un lavoro vero non piace a nessuno (o quasi).
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Molto soddisfatti i post-grillini. Per loro, collocati ormai in una sinistra senza padri e populista, la vittoria di Elly equivale alla speranza di fare fronte comune all’opposizione del governo di destra.
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Ma Elly sa bene che tuffarsi a sinistra in un’intesa permanente con i 5Stelle significa scoprirsi al centro, in quell’area riformista-liberale che alle elezioni politiche di settembre ha sfiorato il 10%. Se il cosiddetto Terzo Polo fosse in grado di abbandonare i personalismi e diventare una forza autorevole e credibile anzitutto nella leadership, per il Pd di Schlein potrebbero essere dolori.
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Difficile però che l’area laica riesca a mettersi d’accordo. Ora che Più Europa ha scommesso su Federico Pizzarotti, che è un ragazzo serio, la ricerca di obiettivi comuni potrebbe rivelarsi meno impervia.
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Sempre che Più Europa, soprattutto a Reggio Emilia, la finisca di rappresentarsi come un gruppo di autoaiuto.